FINI: “LA LIBERTA’ DI STAMPA NON E’ MAI TROPPA E DAI GIUDICI NESSUNA CONGIURA”
“DIETRO L’INDAGINE SU VERDINI NESSUN ACCANIMENTO DEI GIUDICI VERSO L’ESECUTIVO”…FINI A SKY RICORDA LA PRIORITA’ DEL DECRETO ANTICORRUZIONE E PARLA DI CONFLITTO DI INTERESSI AL GIORNALE DI FELTRI…LE POSIZIONI DELLA LEGA SONO MINORITARIE
L’inchiesta sugli appalti torna ad agitare il governo. Il giorno dopo le dimissioni di Scajola l’esecutivo deve fare i conti con la notizia dell’apertura di un’indagine su Denis Verdini, coordinatore del Pdl.
Il presidente della Camera però esclude nettamente una congiura dei magistrati contro il governo.
«Non c’è nessuna congiura, nessun accanimento dei giudici verso l’esecutivo», dice Fini intervistato da Sky.
Il presidente della Camera però chiede una corsia preferenziale in Parlamento per il ddl anti-corruzione.
«È stato un ddl voluto dal governo- ragiona Fini- quindi i primi a essere convinti della necessità di tenere alta la guardia contro la corruzione devono essere i componenti del governo. Credo sia opportuno dare vita a una corsia privilegiata in Parlamento. È stato chiesto, nel direttivo del Pdl, da Bocchino ma non è stato accolto. Spero in un ripensamento perchè così il Pdl confermerebbe che ha fatto bene a varare nel Cdm quel provvedimento».
Il presidente della Camera poi torna a strappare, affrancandosi dalla linea di Berlusconi.
«In una democrazia, la libertà di stampa non è mai troppa», dice Fini, rispondendo alla battuta del Cavaliere, critico nei confronti del rapporto di Freedom House che ha declassato il nostro paese.
Fini ha precisato che il problema non è la quantità di informazione, «quanto piuttosto la qualità dell’informazione. Ma è un problema che è strettamente connesso con la qualità della politica, perciò sarebbe meglio che la politica guardasse a se stessa prima di fare le pulci agli operatori dell’informazione». L’ex numero uno di An punta il dito contro Feltri e la famiglia del premier: «È evidente che c’è un conflitto di interessi in cui si trova l’editore de “Il Giornale”».
Nel mirino del presidente della Camera finisce anche il Carroccio, spesso scettico sulle celebrazioni dell’Unità d’Italia. «Lasciamo da parte le polemiche- dice Fini-. Le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia sono iniziate nel modo migliore, il Capo dello Stato ha fatto un discorso alto sottolineando che non c’è nulla di retorico, non è tempo sprecato ma un doveroso ricordo delle nostre radici. La Lega non è un movimento nazionale e ritiene che l’identità sia quella ‘padanà , si tratta di un’invenzione lessicale. Non bisogna alzare le polemiche, le posizione della Lega sono isolate e minoritarie e la cosa importante è che la Lega non intralci le iniziative che il governo ha messo in campo».
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