MARONI ORA PARLA DI AMNISTIA MASCHERATA, MA IL 13 GENNAIO AVEVA VOTATO IL TESTO IN CONSIGLIO DEI MINISTRI
MARONI FA LA CAMPAGNA D’EGITTO E FINGE DI ATTACCARE ALFANO PER LA CONCESSIONE DEI DOMICILIARI L’ULTIMO ANNO DI PENA: LA SOLITA FARSA LEGHISTA, PRIMA APPROVANO E POI CAVALCANO I BEONI PADANI…PER CONTROLLARE I DOMICILIARI SERVIREBBERO 33.000 AGENTI? E’ STATO MARONI A TAGLIARE DI 3 MILIARDI I FONDI ALLE FORZE DELL’ORDINE E ORA SI LAMENTA?
L’aria del Cairo ha ispirato al sassofonista Maroni un’altra delle sue stonate composizioni: mentre fa il giro della quattro chiese africane, con la Rai al seguito, per dimostrare che viene ricevuto laddove avrebbe dovuto recarsi già due anni fa per cercare di trovare intese coi Paesi di origine dei flussi migratori, accompagnato dal fido Manganelli che ha fatto più turismo con Bobo che in tutti gli anni che ha trascorso nella Polizia di Stato, ecco che arriva il solito spottone.
Lo ha girato all’estero per evitarsi uno sputtanamento in diretta.
Che ha detto Maroni dall’Egitto?
Che il disegno di legge “svuotacarceri” predisposto da Alfano e che prevede gli arresti domiciliari per chi deve scontare l’ultimo anno di pena “è peggio di un indulto”.
Per dimostrare l’ipocrisia leghista, basterebbe ricordargli che il 13 gennaio il decreto era stato approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri, Maroni compreso.
Ora per dare a bere agli elettori che la Lega è “per la linea dura”, finge di cavalcare il dissenso, in perfetto stile padano.
Il ministro Alfano si è dimostrato seccato per le osservazioni di Maroni, ricordandogli che a gennaio “nessuno aveva mostrato segni di dissenso”. Tecnicamente il provvedimento cosa comporterebbe?
Che ai 3.500 detenuti attualmente ai domiciliari, se ne aggiungerebbero altri 11.000, ovvero tutti coloro che devono scontare l’ultimo anno di pena, prima di riacquistare la completa libertà .
Il decreto prende origine dal record storico di presenze nelle carceri italiane: ben 67.542 detenuti, oltre 20.000 in più del consentito e persino sopra il tetto massimo tollerabile di 66.905.
In questo momento quindi la priorità sono i detenuti, perchè il problema del sovraffollamento è troppo serio.
A sua volta Maroni fa notare che per controllare i circa 11.000 detenuti occorrerebbero 33.000 agenti, in quanto ogni controllo domiciliare viene effettuato da una squadra di tre agenti.
In pratica la polizia non sarebbe in grado di assicurare questo servizio. Peccato che nessuno abbia ricordato al buon Maroni che è stato proprio lui ad avallare il taglio di 3 miliardi di euro al bilancio delle forze dell’ordine.
Allora non mosse un dito e ora viene a raccontarci che non c’è il personale sufficiente? Rivolga le critiche a se stesso.
Ci limitiamo a una semplice osservazione: sarebbe bastato che agli oltre 20.000 detenuti stranieri, con pene inferiori a 10 anni, si facesse scontare la pena nei Paesi di origine e le carceri tornerebbero subito a livelli di vivibilità , senza bisogno di costruirne di nuove o di convertire l’ultimo anno di detenzione in arresti domiciliari.
Sarebbero sufficienti dei semplici accordi con i corrispettivi governi esteri, non ci vuole una grande intelligenza, basterebbe darsi da fare.
Espulsione e immediato ritorno ai paesi di origine dopo la condanna definitiva.
O forse a qualcuno la stato di perenne energenza fa comodo per poter speculare sulla sicurezza e alimentare lepaure degli italiani?
Poi, se a Maroni non piace il decreto può sempre dimettersi, come avrebbe potuto farlo a gennaio e pure due anni fa quando sono stati tagliati i fondi alla polizia.
O nella padagna del magna magna la dignità ha un prezzo?
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