PERCHE’ ANEMONE AVREBBE PAGATO I 900.000 EURO PER LA CASA DI SCAJOLA? I SUOI APPALTI SONO INIZIATI CON IL SISDE
ANEMONE NEL 2002 OTTENNE IL NOS (NULLA OSTA SICUREZZA), NECESSARIO PER LAVORARE CON I SERVIZI, LE FORZE ARMATE E LA POLIZIA, QUANDO MINISTRO DEGLI INTERNI ERA SCAJOLA… AVEVA UNA PICCOLA AZIENDA MA OTTENNE I LAVORI ENORMI PER IL CENTRO DEL SISDE DI PIAZZA DAMA…POI ALTRI APPALTI A CASERME DELLA G.D.F., CARABINIERI E FARNESINA, ANCHE COL GOVERNO PRODI
Il 10 febbraio l’imprenditore Diego Anemone è stato arrestato nell’inchiesta Grandi Appalti con l’accusa di corruzione.
Ora è anche sospettato di aver regalato 900.000 euro all’ex ministro Claudio Scajola per saldare l’acquisto della sua casa romana.
Ciò che si chiedono gli italiani, e per primi gli inquirenti, è che interesse potesse avere, nel luglio 2004, Anemone per ingraziarsi con quel cadeau l’allora ministro per l’Attuazione del Programma.
Forse una forma di sdebitamento per qualche facilitazione ottenuta quando Scajola era ministro degli Interni?
Ripercorrendo a ritroso l’escalation di Anemone, emerge che nel periodo 2006-2008, l’imprenditore ha ottenuto una dozzina di commesse “top secret”, lavorando per Carabinieri, Guardia di Finanza e ministero degli Esteri.
Ma nel giro giusto era entrato nel 2002, con la costruzione di una importante sede del Sisde a Roma.
Per lavorare con i servizi, con le forze armate o di polizia occorre però avere il Nos (nulla osta sicurezza).
Nel 2002, la sua piccolissima ditta di Grottaferrata la ottiene in modo singolare: erano i tempi del secondo governo Berlusconi , ministro degli Interni era Scajola e il generale Mori era stato da poco nominato direttore del Sisde.
Fu proprio Mori a chiedere alla GdF di indicargli un nuovo capo della Logistica e gli fu indicato Francesco Pittorru, anche lui beneficiato di contributi per i suoi appartamenti romani da Anemone.
Secondo alcune fonti sarebbe stato Pittorru a introdurre Anemone nel giro degli appalti “riservati”, secondo altre Anemone sarebbe stato segnalato da Scajola.
Fatto sta che nel 2003 ad Anemone vengono affidati i lavori per il centro di piazza Zama del Sisde, un’opera gigantesca e costosa, portata a termine in fretta e bene.
Con la società Medea Progetti e Consulenze, Anemone continua a lavorare anche negli anni successivi: lavori di ristrutturazione per l’Arma, costruzione della caserma della GdF di Ponte Galeria, ristrutturazione di una intera ala della Farnesina e del comando generale della Gdf.
Anemone lavora sempre, anche quando a Palazzo Chigi si installa Romano Prodi.
Ultima coincidenza singolare: il cognato di Anemone entra nei Servizi proprio nel periodo 2006-2008.
Indovinate chi presiedeva il Copasir in quella fase: Claudio Scajola. L’ennesimo incrocio pericoloso tra faccendieri, politici e servizi segreti.
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