“FRA TRENTA GIORNI, QUANDO SI CAPISCE CHE NON C’E’ NIENTE….”
IL CONTENUTO DELLA TELEFONATA TRA BARCA E IL FINTO VENDOLA
Fabrizio Barca non viene portato nel discorso dall’imitatore della Zanzara.
Risponde solo a una domanda: “Come stai?”. E questa è la risposta: “Non amo gli assalti, eccetera. Sono sotto pressione, Nichi, una pressione che è crescente. Ma io non ci penso proprio, tanto per essere chiaro, ma proprio proprio! (…) Capirai che mi costa, visto come sono fatto. Ho parlato con Graziano (Delrio, ndr) e pensavo 48 ore fa di averla stoppata questa cosa, se fallisce anche questa è un disastro, però non possono pretendere che le persone facciano violenza ai propri metodi, ai propri pensieri, alla propria cultura. Quindi sono stato proprio chiarissimo, evitiamo che nasca una cosa alla quale vengo forzato”.
Barca non si trattiene: “Poi è iniziata la sarabanda del paron della Repubblica che continua… Lui non si rende conto che io più vedo un imprenditore dietro un’operazione politica più ho conferma di tutte le mie preoccupazioni. Un imprenditore che si fa sentire…”.
Il finto Vendola si fa ripetere il concetto ripetendo a chi si riferisca: “Del padrone della Repubblica, con un forcing diretto di sms, attraverso un suo giornalista, con una cosa che hanno lanciato sul sito ‘chi vorresti come ministro dell’Economia’ dove ho metà dei consensi. Questi sono i metodi. Legittimi, per carità . Questo è il modo di forzare, di scegliere, di discutere. Non una volta chiedendomi: ma se lo fai cosa fai? Se io dico che voglio fare una patrimoniale da 400 miliardi di euro, cosa che secondo me va fatta, tu cosa rispondi? Mi dici che va bene?” (…) “Nichi è una cosa che è priva… non c’è un’idea, c’è un livello di avventurismo. Non essendoci un’idea, siamo agli slogan. Questo mi rattrista, sto male, sono preoccupatissimo perchè vedo uno sfarinamento veramente impressionante, Nichi”.
L’imitatore di Vendola, Andro Merkù, continua a chiedergli del rifiuto: “Ho rifiutato secco, ma secco in un modo. Ieri ho dovuto scrivere un messaggio… attraverso la Annunziata mi è arrivato un messaggio: ‘Ma se ti chiama il presidente?’. Ho dovuto mandare un sms scritto così: vi prego di non farmi arrivare nessuna telefonata. (…) Sono colpito dall’insistenza, il segno della loro confusione e disperazione e poi in tutto questo ovviamente io dovrei essere quello tuo e ovviamente c’è pure la copertura a sinistra sono fuori, sono fuori, sonofuori di testa!”.
Ma Renzi l’ha chiamato? “No, lui no. Tutto questo non capendo, Nichi, neanche le persone. Se mi chiami, vengo, ci vediamo mezz’ora, ti spiego in cinque minuti e ti do anche qualche consiglio perchè io sono fatto così. No, invece tutto questo attraverso terzi, quarti, quinti, un imprenditore”.
Il finto Vendola incalza sull’alleanza con i “diversamente berlusconiani”. E Barca: “Certo, certo, cosa è cambiato? (…) E poi non si ha idea entrando dentro cosa fai. C’è anche una questione di rapporti di fiducia. (…) C’è una cosa che si chiama umanità . Io penso che in tutta questa vicenda oltre alla irresponsabilità politica, ci sia anche un elemento disumanizzante. Cioè, il metodo è contenuto. Tutto questo è avvenuto con irresponsabilità e dei modi, con un livello di personalismo, con un passaggio all’io”.
La chiusura è senza scampo: “Il problema è un altro. Ma tra 30 giorni, quando si capisce che non c’è niente, il Paese dà di testa”.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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