FRATTINI: “BASTA VERTICI A DUE”, .MA LA MERKEL E SARKOZY LO SNOBBANO: “NOI I LEADER”
IL NOSTRO GOVERNO ACCATTONE NON LO CONSIDERA NESSUNO, ANCHE OBAMA APPOGGIA L’ASSE FRANCO-TEDESCO… E LE BORSE VOLANO
Italia contraria al patto Merkel-Sarkozy per un governo unico dell’Europa.
A protestare stavolta è il ministro degli Esteri, Franco Frattini: «Noi pensiamo che una situazione globale non si risolve con assi bilaterali».
Immediata le repliche: «La Francia e la Germania non hanno nessuna vocazione ad essere il Direttorio della Ue», spiegano fonti francesi.
E da Berlino: «Siamo le economie più grandi dell’Eurozona. Abbiamo una responsabilità particolare per il futuro dell’Europa e dell’euro».
Ne nasce un caso, l’ennesimo. T
anto più che anche il presidente Usa, Obama, chiama Sarkozy dando «pieno sostegno alla strategia» francotedesca per rispondere alla crisi.
Analoga telefonata c’è stata pure con il premier inglese Cameron: «Servono azioni decise».
Il tutto, mentre la Bce, con il numero due Constancio, lancia l’allarme-contagio: il fondo salva-Stati deve aiutare Italia e Spagna.
Ma le Borse festeggiano: il summit a due, considerato decisivo per risolvere la crisi del debito, galvanizza i mercati.
Ovunque, tranne ad Atene, domina il segno più. Francoforte guadagna il 3%, Parigi il 2,1%, Londra l’1,8% e Milano chiude con un rialzo del 3,66%.
Comunque, Frattini bolla il faccia a faccia Merkel-Sarkozy come una perdita di tempo: «Di tutto l’incontro non siamo riusciti a comprendere quale sia stato il succo, non c’era un’agenda dichiarata, non sappiamo neanche se c’era un’agenda sostanziale. Sarebbe molto meglio rilanciare il metodo comunitario, che fa sedere i 27 attorno al tavolo del Consiglio, senza perdere tutto questo tempo che rischia di fare fallire la Grecia».
Però il dialogo privilegiato tra Francia e Germania è servito a dare il sì politico alla ricapitalizzazione delle banche, alla riforma dei Trattati e ad affrontare la crisi greca: un pacchetto globale sarà pronto entro il mese, in tempo per il G20 di Cannes.
Di qui il rinvio – una sorpresa – del vertice Ue dei capi di governo al 23 ottobre.
Nel panorama euforico dei mercati spicca l’altalena del titolo Dexia, il colosso franco-belga appena salvato con un piano da 4 miliardi per l’acquisizione da parte di Bruxelles della filiale belga.
Un’altra offerta per la branca lussemburghese è arrivata dal Qatar. Sospeso, il titolo è affondato del 36%, per poi riprendersi.
Frattini: «E l’antipasto dell’effetto-domino» di un mancato salvataggio della Grecia.
Ad Atene, gli esperti di Fmi-Ue-Bce stanno chiudendo il negoziato sugli aiuti; a giorni il premier Papandreou incontrerà il leader Ue Van Rompuy mentre la stampa tedesca continua a scrivere che Merkel sarebbe per il default.
Frattini: «Senza aiuti, conseguenze devastanti per la Ue».
Contro l’asse franco-tedesco negli anni si sono espressi: Buttiglione, Casini, Tremonti, Marzano. Nel 2005, lo stesso Frattini si era detto convinto che questo Direttorio fosse ormai «morto».
Il nuovo caso suscita polemiche anche all’interno. «L’esclusione dell’Italia è la conseguenza dell’assenza di governo».
Amaro il commento dell’economista Mario Monti: «L’Italia non è mai stata così estranea alle decisioni sull’Europa».
Elena Polidori
(da “La Repubblica”)
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