FUNERALI DI STATO SENZA META’ BARE: “NON VOGLIAMO PASSERELLE DEI POLITICI”
I FAMILIARI DI 17 VITTIME RIFIUTANO IL RITO UFFICIALE, ALTRI 7 DEVONO ANCORA DECIDERE… CI VADA SOLO MATTARELLA, STIANO ALLA LARGA GLI AVVOLTOI DEL GOVERNO
Nella conca del padiglione Jean Nouvel, alla Fiera di Genova, ieri erano 14 le bare schierate per la benedizione. Non saranno molte di più domani per i funerali di Stato alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e officiati dall’arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco.
Hanno preferito esequie private i famigliari di 17 delle 38 vittime (accertate) del crollo del Morandi, quella lingua di autostrada sospesa su Genova, che era contemporaneamente uno dei simboli della città e l’unico collegamento di una Liguria ora divisa a metà , un arco spezzato.
I famigliari di altre 7 vittime non hanno ancora sciolto la riserva sui funerali di Stato. E al cerimoniale della Prefettura di Genova non resta che gestire con diplomazia l’imbarazzo di una cerimonia dimezzata dalla rabbia e dalla sfiducia.
La collera scorre a fiumi nelle parole dei parenti dei quattro giovani di Torre del Greco che hanno trovato la morte sulla strada delle vacanze.
«È lo Stato che ha causato questo, non si devono permettere di farsi vedere: la passerella di politici è stata vergognosa» si dispera Nunzia, la madre di Gerardo Esposito.
Si affida ad un post Roberto, il padre di Giovanni Battiloro: «Mio figlio non diventerà un numero nell’elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane, farò in modo che ci sia giustizia per lui e per gli altri: non dobbiamo dimenticare. Non vogliamo un funerale farsa, ma una cerimonia a casa, nella nostra chiesa a Torre del Greco. È un dolore privato, non servono le passerelle. Da oggi inizia la nostra guerra per la giustizia, per la verità : non deve accadere più».
Così al posto delle quattro bare dei ragazzi campani, ci saranno solo le loro fotografie.
(da “il Secolo XIX“)
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