FUTURO E LIBERTA’ IERI IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO: OLTRE I COLORI, IN NOME DELL’ITALIA ONESTA E PULITA
BANDIERE TRICOLORI IN PIAZZA PER DIFENDERE LA LEGALITA’: ACCANTO AL POPOLO VIOLA ANCHE UNA RAPPRESENTANZA DI FLI, CON GRANATA, PERINA E CROPPI
Nessun imbarazzo, si era detto quando — in piazza Santi Apostoli, per la “notte bianca della democrazia” — le bandiere di Futuro e libertà avevano sventolato accanto a quelle dell’Italia dei valori, del Pd e di Sinistra e libertà . Nessun imbarazzo, quando si tratta di difendere il nostro recinto comune, la res publica, la Costituzione, la decenza.
E allora nessun imbarazzo nemmeno ieri, quando si è replicato davanti a Montecitorio mentre in Aula la maggioranza continuava ad approvare pezzi di quel “processo breve” con cui il concetto di “legge ad personam” trova la sua massima espressione.
«Mai avremmo pensato di poter cantare l’inno nazionale assieme agli amici di Fli», grida al megafono un esponente del popolo viola.
E mentre arrivano Flavia Perina, Fabio Granata e Umberto Croppi, una militante “vendoliana” si mescola ai ragazzi del circolo romano, perchè «è tempo di andare oltre i colori in nome delle idee». E l’idea, adesso, è soprattutto una: la difesa dell’Italia e delle sue istituzioni.
C’è rabbia, c’è voglia di farsi sentire, c’è voglia di gridare.
“Sei circondato da estetiste, ma brutto eri, schifoso sei e flaccido resti”, si legge su un cartello.
Si inneggia contro la Lega, si chiede l’intervento di Napolitano, si canta “Fratelli d’Italia”, si sventolano le bandiere di partito e i tricolori, si leva un dito medio collettivo contro la sottosegretaria Daniela Santanchè che ha la sventura di passare lì davanti.
E ci sono i comitati delle vittime delle stragi di Viareggio (32 morti), dei terremotati dell’Aquila (309 morti), del Moby Prince (140 morti), dei morti sul lavoro, che chiedono giustizia per quelle vittime che non hanno ancora un colpevole e che – grazie allo scempio approvato in Parlamento – non l’avranno mai.
Basterebbe solo questo, per capire che è davvero ora di urlare tutti insieme la propria indignazione.
Eppure a qualcuno verrà il mal di pancia, e ci sarà chi rispolvererà ancora una volta quel “fasciocomunisti” con cui si cerca, forse, di esorcizzare la paura per qualcosa di nuovo.
Paura per una nuova “emozione”, che sta chiudendo definitivamente gli anni di piombo e che spazzerà via decenni di retorica e di guerra fredda.
Paura, soprattutto, per il seme di una politica nuova.
Che non potrà che crescere — e si capiscono i mal di pancia di qualcuno — sulle macerie di questa mai nata Seconda Repubblica.
(da “Il Futurista“)
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