GENOVA, AMBULANZE IN CODA FUORI DAI PRONTO SOCCORSO: LA PROCURA APRE UN FASCICOLO
CINQUE ORE DI ATTESA E POI SI VIENE VISITATI ALL’INTERNO DELLA STESSA AMBULANZA… ACCERTAMENTI SULL’AZIENDA SANITARIA REGIONALE: EVVIVA IL MODELLO LIGURIA
La procura di Genova ha aperto un fascicolo senza al momento ipotesi di reato nè tantomeno indagati (tecnicamente un fascicolo per atti relativi) per compiere accertamenti sui motivi che stanno portando al sovraffollamento di pazienti nei pronto soccorso genovesi.
La decisione è stata presa dopo una serie di segnalazioni di disagi raccolte e dopo le immagini delle ambulanze in coda di fronte alle strutture.
L’obiettivo è quello di capire se l’organizzazione della fase 2 del piano sanitario da parte di Alisa potesse essere attivata prima, creando strutture e riorganizzando reparti per evitare questa situazione.
Nel mirino degli investigatori genovesi ci sarebbe in particolare Alisa, l’Agenzia ligure della sanità . Il procuratore aggiunto Francesco Pinto, che coordina l’indagine, ha acquisito anche l’intervista rilasciata ieri dal responsabile dei dipartimenti di emergenza urgenza per Alisa, Angelo Gratarola, al Secolo XIX.
Da giorni, ma in particolare ieri, si è raggiunto il picco, e decine di ambulanze aspettano in coda davanti ai pronto soccorso di Genova. I pazienti aspettano anche cinque ore prima di essere visitati dentro la stessa ambulanza.
Come sottolineato dal primario del Galliera Paolo Cremonesi in una intervista al Tg1, servirebbero le strutture esterne dove mandare i malati di Covid con bassa carica virale e quelli che non hanno bisogno delle terapie intensive per alleggerire i reparti.
Per i magistrati già a settembre si stava registrando un aumento di malati e si sapeva che in autunno sarebbe arrivata la seconda ondata. Queste circostanze avrebbero dovuto fare attivare prima la macchina per allestire le strutture adatte, e previste dai piano, in modo tale da non creare il caos di questi giorni.
(da agenzie)
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