GIORGIA MELONI SI CANDIDERA’ A SINDACO DI MOSCA: LA FIGLIA SEGRETA DI PUTIN CONVINTA DAL FRATELLO DI SECONDE NOZZE MATTEO
DOPO UNA VITA DA ANTICOMUNISTA, “SORELLA GARBATELLA” APPRODA ALLA CORTE DELL’EX AGENTE DEL KGB, DIVENUTO MILIARDARIO SULLA PELLE DEI RUSSI… GODRA’ DELL’APPOGGIO DEL NULLAFACENTE MATTEO, UNA VITA AL SERVIZIO DELL’OLIGARCA UMBERTO SENZA ACCORGERSI CHE RUBAVA AL PARTITO
Se non fosse tragico, ci sarebbero persino dei risvolti umoristici nella annunciata candidatura di Giorgia Meloni a sindaco di Roma.
E non solo perchè il sindaco Marino pare tuttora saldamente in sella alla maggioranza capitolina, nonostante abbia ricevuto dalla cricca di Buzzi contributi elettorali registrati per diverse migliaia di euro.
Non solo perchè, se Marino reggesse al caos romano, elezioni in vista non ce ne sono, ma anche perchè l’alternativa sarebbe rappresentata da una navigata “politica” che ha convissuto a Roma fianco a fianco per anni, prima in An, poi nel Pdl e infine in FdI con l’ex sindaco Alemanno senza accorgersi di nulla e senza avere nulla a che ridire con la gestione parentale e amicale dell’ex destro sociale.
La Meloni fa un bel paio di “smemoranda” con il suo fratello acquisito, il Matteo specializzato nel piazzare ex mogli e conviventi in Comune e Regione Lombardia a chiamata diretta, quel Matteo che per anni ha frequentato le segrete di via Bellerio dove re Umberto e la sua corte rubavano milionate a sua insaputa.
Pompati ad arte dalle Tv per sopperire ai silenzi di Silvio, più interessato al destino delle sue aziende che a fare opposizione a Renzi, i due “frequentatori di imputati a loro insaputa” ora si alleano per continuare a fare quello che hanno sempre fatto: vivere grazie alla politica.
Ma la candidatura della Meloni finora ha avuto solo l’appoggio di Salvini, non di Ncd ( che punta su Marchini) e Forza Italia (che sta alla finestra).
Ricordiamo che Fdi alle ultime europee a Roma città ha avuto il 5,3%, la Lega l’ 1,4%, Forza Italia il 13,4% e Ncd il 3,7%.
Giusto per la cronaca il Pd veleggia al 43,1% e il M5S al 25%.
L’intero centrodestra raggiunge a malapena il 24% e chi vuole presentare?
Una che vale il 5% e il cui partito ha espresso come capolista alle Europee un imputato per associazione mafiosa?
La Meloni sostiene che non era a conoscenza delle vicende di Alemanno e dei contributi alle sue associazioni.
Eppure sua sorella e suo cognato risultano indagati per corruzione e per una vicenda che riporterebbe a finanziamenti all’associazione di Alemanno come appena due mesi fa riportava la stampa e che in sintesi è spiegata da Affari Italiani
Giovedì, 16 ottobre 2014
Correva l’anno 2012 quando Franco Fiorito, in piena bufera per le spese regionali, voleva accreditare la tesi del ‘così fan tutti’. Fu allora che l’ex Batman di Anagni tirò in ballo Arianna Meloni, sorella dell’ex presidente della Camera Giorgia Meloni, che alla Regione Lazio non era legata da un contratto di lavoro ma da contratti di collaborazione: lei e il marito, l’ex assessore regionale Francesco Lollobrigida, avrebbero favorito il costruttore Paolo Marziali.
I pubblici ministeri Gianfranco Cirielli, Ilaria Calò e Roberto Felici, già titolari dell’inchiesta sui Grandi Eventi di Angelo Balducci, secondo quanto anticipato dal Corriere della Sera avrebbero individuato utilità /favori nei confronti della sorella del presidente di Fratelli d’Italia e dell’ex assessore alla mobilità dietro la contabilità societaria del Gruppo Marziali.
Si tratta di fatture per vari importi -12 mila 383 euro; 816,89; 14mila 691 euro; 5.997 e altro – che sarebbero state emesse per lavori mai fatti e che, dunque, nasconderebbero tangenti. Con questa ipotesi i finanzieri del Tributario hanno effettuato perquisizioni a fine maggio. In seguito nuovi sviluppi hanno portato a indagare il dirigente di Ama Servizi Cimiteriali, Fabrizio Mericone.
Tutto sembra ruotare attorno agli ambienti della Nuova Italia, la fondazione di Gianni Alemanno di cui Marziali è socio, amministrata da Franco Panzironi (grande sponsor di Mericone). Il costruttore avrebbe così ottenuto appalti importanti. Il suo nome, già noto per le opere dei Grandi Eventi di Diego Anemone e Angelo Balducci, era circolato per gare all’Ater e in alcuni ospedali. Il decreto dei magistrati parla espressamente di una sua ‘attività corruttiva’ “.
Evitiamo in questa sede qualsiasi giudizio politico (che abbiamo già espresso a tempo debito) su una alleanza innaturale con un partito antinazionale, secessionista, razzista e antimeridionale, coinvolto in ripetuti scandali e il cui attuale segretario ha persino rinunciato a costituirsi parte civile contro quel Belsito che lo aveva accusato di aver intascato una mazzetta di 20.000 euro (di cui ora non si parla stranamente più).
Se poi l’ex anticomunista della Garbatella vuole inseguire anche lei il nuovo mito dell’ex agente del Kgb, libera di farlo, ma allora si candidi a sindaco di Mosca.
Avrebbe certamente maggiori possibilità di farcela e libererebbe la destra italiana di un grosso equivoco.
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