GOVERNO BOCCIATO: SUL RENDICONTO I SI’ SONO 308, MA GLI ASTENUTI 321
LE OPPOSIZIONI: “BERLUSCONI ORA SI DIMETTA, LA MAGGIORANZA SI E’ DISSOLTA”
Il Rendiconto generale dello Stato è stato approvato con 308 voti a favore del centrodestra e un’astensione.
Alla votazione hanno preso parte infatti solo 309 deputati.
In 320, oltre al presidente della Camera, non hanno preso parte alla votazione.
Fra questi il deputato Pdl Alfonso Papa, agli arresti domiciliari.
Il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha chiesto in aula al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di prendere atto del voto e dimettersi subito, essendo ormai “certificata” la fine della maggioranza per il suo Governo alla Camera.
Il deputato Gennaro Malgeri ha preso la parola scusandosi per il ritardo che gli ha impedito il voto a favore del rendiconto.
Ad astenersi un altro deputato Pdl, Franco Stradella.-
Il presidente del Consiglio, subito dopo il voto, si è messo a controllare il tabulato dei voti che gli è stato consegnato dalla sottosegretaria Laura Ravetto.
Ora tutti i ministri sono intorno al premier per controllare chi ha votato a favore e chi non ha votato per il Rendiconto finanziario dello Stato.
Subito dopo il voto Berlusconi ha rivolto qualche parola al ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è riunito con il leader della Lega Umberto Bossi e con il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, nella sala del governo.
Sono undici i deputati di area centrodestra che oggi non hanno partecipato al voto sul Rendiconto generale dello Stato.
Si tratta dei deputati del Pdl Roberto Antonione, Fabio Fava, Gennaro Malgieri, Giustina Destro, più Alfonso Papa (agli arresti domiciliari).
Assenti al voto anche gli esponenti del Misto Calogero Mannino, Giancarlo Pittelli, Luciano Sardelli, Francesco Stagno D’Alcontres e Santo Versace.
Si è invece astenuto Franco Stradella, del Pdl.
‘Sicuramente il presidente Berlusconi parlera’ con il Presidente della Repubblica. Nessuno sottovaluta il voto di oggi”. Lo dice Ignazio La Russa dopo il voto sul rendiconto.
”Berlusconi ha perso la maggioranza parlamentare” . Questo il titolo di apertura del Wall Street Journal online, dove all’Italia e alla crisi del debito dell’Europa è dedicato ampio spazio.
“La coalizione di Silvio Berlusconi ha vinto solo 308 voti su 630 in un voto chiave, abbastanza per vincere ma troppo pochi per assicurare la sua capacità di restare al governo”
Il primo commento di Silvio Berlusconi al voto sul rendiconto generale dello Stato è di stupore: “Mi hanno tradito, ma questi dove vogliono andare?”, ha chiesto a un gruppo di esponenti del Pdl riuniti attorno ai banchi del governo nell’emiciclo, leggendo i nomi degli undici che non hanno votato.
Il premier non si aspettava, riferisce chi gli ha parlato pochi secondi dopo l’esito delle votazioni, che la maggioranza sarebbe andata sotto i 310.
Bisogna capire cosa fare, ha sostenuto il Cavaliere, ma io non mi abbatto, voglio andare avanti.
Al presidente del Consiglio hanno spiegato che alcuni deputati erano assenti per motivi giustificati (Nucara) e altri non hanno potuto partecipare per altri impedimenti.
“Ero al bagno, non sono riuscito a votare”, dice Gennaro Malgieri.
Dobbiamo capire cosa fare, il problema dei numeri c’e’, ha sottolineato il premier prima di lasciare l’Aula.
Ad un altro deputato Berlusconi ha ripetuto di voler riflettere, ribadendo poi di avere l’intenzione di fino in fondo.
“In questa situazione che vede il Paese bloccato voglio che Berlusconi faccia un passo e prenda in mano la situazione allargando la maggioranza, con un coinvolgimento maggiore dei moderati del Paese”, afferma Franco Stradella, il deputato Pdl che si è astenuto sul rendiconto.
“Se no ci avvitiamo ancora sulla politica spicciola”.
Stradella puntualizza che si è astenuto formalmente partecipando alla votazione “per differenziarmi dalla sinistra”.
Secondo il deputato del Pdl, ”la questione è seria, i mercati sono in subbuglio e non possiamo ricorrere sempre alla pietà di chi ci viene di volta in volta in soccorso”.
”Non credo proprio che possa decidere Bossi, sarà il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano semmai a valutare”.
Così la deputata dissidente ex Pdl Giustina Destro risponde sull’ipotesi di una premiership di Angelino Alfano suggerita dal leader della Lega Umberto Bossi. “Al Paese — aggiunge — serve un progetto politico nuovo”.
“Se questo governo fosse un film, saremmo al ‘the end’. Berlusconi si faccia da parte e rimetta il Paese in condizioni di sperare. Il governo non esiste da tempo e non si capisce cosa stiano a fare ancora li’. Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi
”Per Berlusconi direi ‘sic transit gloria mundì”. Lo dice Roberto Menia (Fli), usando le stesse parole con cui il premier commentò la morte di Muammar Gheddafi.
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