I FONDI DEI GRUPPI CONSILIARI PROVINCIALI FINISCONO IN PENTOLA
DALL’ ATTIVITA’ CONSILIARE A QUELLA MANDIBOLARE…TANTO FUMO MA ANCHE ARROSTO…
Nel precedente articolo, dedicato alla denuncia di Raffaella Della Bianca, consigliera prov. di Forza Italia a Genova, circa l‘istituzione di una inutile commissione a gettone per una indagine sul ciclo dei rifiuti, ne avevamo solo accennato, invitando la Raffaella stessa ad andare a fondo su un altro problema, quello relativo ai Fondi che l’Amministrazione prov. destina per legge ai vari gruppi politici per permettere un corretto funzionamento dei gruppi stessi . Ora abbiamo elementi ulteriori che poniamo all’attenzione dei nostri lettori, fatte le opportune indagini, in quanto fatti e delibere tutte verificate e a ns. mani.
Cominciamo dall’art. 87 del Regolamento che recita ” A ciascun Gruppo Consiliare sono garantite disponibilità di locali, di attrezzature, di personale e di fondi per l’espletamento delle sue funzioni e della sua attività politico- istituzionale. I capigruppo sono tenuti a presentare al Presidente del Consiglio, entro la fine di gennaio di ogni anno, una nota riepilogativa sulla utilizzazione della dotazione, con allegata la documentazione probatoria”
Precisiamo subito che la somma stanziata globalmente non è una inezia, ma trattasi di 49.291,06 eurini, ripartiti secondo la consistenza dei Gruppi: 14.998, 06 euro all’Ulivo, 8.387,34 euro a Forza Italia, 4.255,64 euro a Rifondazione, 3.429,30 euro ad AN, 2.602,96 euro a testa a Comunisti Italiani, Italia dei Valori, Lega Nord, Gruppo Misto, Lista Biasotti, UDC e Verdi.
A cosa dovrebbero servire questi quattrini? Lo recita l’ art. 88 ” Finalità del Fondo”: ” La somma destinata ai gruppi Consiliari può essere utilizzata: 1) per attività collegate alle iniziative dei gruppi, anche per informazione al cittadino 2) spese di aggiornamento studio e documentazione, acquisti di libri e riviste connesse all’espletamento del mandato 3) per manifestazioni promosse dal gruppo 4) per partecipazione a Convegni 5) per cancelleria e corrispondenza.
Nulla in contrario quindi se con tali soldi venisse finanziato un manifesto, un convegno o una pubblicazione per far conoscere l’attività che si svolge come Gruppo consiliare.
Ma che si arrivasse al punto di “mangiarsi” ( nel senso etimologico del termine) pure tale contributo …beh abbiamo raggiunto il massimo dello squallore.
Eh si, perchè è divenuta abitudine per consiglieri “trasversali” sedersi ai tavoli del ristorante e passare dal “vendere fumo” in Consiglio a “mangiare l’arrosto” a spese della Provincia….Dato che tra i ruoli istituzionali non figura finora la compilazione della nuova Giuda Michelin sul menù delle trattorie liguri, nè l’aggiornamento delle enoteche con relativi stuzzichini, che ci fanno le ricevute dei ristorantini nelle pezze giustificative dei consiglieri? Perchè sono state accettate dalla Presidenza? Che immagine istituzionale tale prassi dà alla Provincia di Genova? Che sensazione può trarre il cittadino da un comportamento da Casta da parte degli eletti ? Che controlli sono stati fatti per evitare tali disdicevoli comportamenti?
E il presidente Repetto come al solito dormiva? O preferisce negare l’evidenza? No, stavolta non può…e sapete perchè? Perchè esce il ns. articolo denuncia domenica e, guarda che coincidenza, il giorno successivo viene notificato a tutti i gruppi consiliari che non si accetteranno più come “scarico di pezze giustificative” le ricevute dei ristorantini ( sia a lume di candela che a tutta luce) … Una implicita ammissione che prima funzionava così, una indecorosa certificazione che fino a lunedì troppi gruppi, in modo trasversale, si “mangiavano” i soldi destinati al funzionamento del gruppo…Non sarà il caso, Presidente, di far rimborsare di tasca a tutti i beneficiati i quattrini finora elargiti impropriamente? Non esiste forse il reato di appropriazione indebita? Non è il caso di trasmettere tutto alla Magistratura? Non ritiene doveroso rendere pubblici i bilanci dei gruppi?
Le diamo qualche altro suggerimento: chi vuole acquistare quotidiani sia obbligato a fare l’abbonamento, non che arrivano con pezze giustificative dell’edicolante compiacente sotto casa, se si acquistano beni si rendano visibili agli uffici prima dell’utilizzo, le fatture per convegni e manifesti devono essere accompagnati da copia e verifica della reale affissione con relativa fattura a prezzi di mercato. E tutto questo venga trasferito, come prassi anche in Comune e in Regione…ne vedremmo delle belle, mi creda…altro che rendiconti compiacenti e pezze giustificative stilati dall’amico dell’amico…esiste l’omissione di atti d’ufficio… Presidente….verifichi, verifichi…dia retta a me… Quando avrà sistemato tutti i conti mi faccia sapere…magari si festeggia col carrello dei “bolliti” in qualche trattoria rustica…ovviamente mio ospite…senza bisogno di esibire ricevuta .
Poi sa che non siamo di parte e non guardiamo in faccia nessuno: abbiamo denunciato noi la prassi un ex consigliere di AN, passato ora a la Destra, che aveva messo la moglie in una commissione mandamentale con relativo gettone di presenza…non la butti in politica, noi rappresentiamo solo i cittadini che hanno diritto a rappresentanti onesti.
Buona digestione a tutti.
Leave a Reply