I SOLDI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
IL SOLE 24 ORE: UNA CIFRA MONSTRE, 217,7 MILIARDI, CINQUE VOLTE QUELLA DEL 2012 …SENZA CONTARE QUELLI IN NERO
Mentre il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri dice che bisogna “trattenere” i soldi degli italiani in Italia, il Sole 24 Ore fa i conti e scopre che il tesoro posseduto all’estero dagli italiani — o, almeno, quello “in chiaro” — vale 217,7 miliardi, stando alle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2017. Una cifra monstre, che corrisponde a poco meno del 10% del debito pubblico.
E che, nonostante il calo registrato nell’ultimo anno, risulta comunque cinque volte più grande di quella del 2012. Da questo conto vanno ovviamente esclusi i soldi depositati senza essere stati dichiarati al fisco italiano.
Secondo le statistiche ufficiali, il balzo più grande si registra nelle dichiarazioni del 2015 e in particolare nelle due asset class più facili da nascondere e movimentare: quella legata alla liquidità (conti correnti e depositi), che pesa per un quarto dei patrimonio all’estero ed è passata da 11 a 40 miliardi, e quella più puramente finanziaria (quote societarie, titoli, obbligazioni, trust, fondazioni e così via), moltiplicata da 31,5 a 133 miliardi.
Il timing non è casuale. Come rilevano il dipartimento delle Finanze e la Corte dei conti, l’anno d’imposta 2014 è quello su cui si è fatto sentire di più l’effetto “emersione” della prima voluntary (da cui è arrivato il 92% dei 66,6 miliardi emersi con le entrambe le operazioni, di cui 44,4 dalla Svizzera e 5,5 da Monaco).
Fa riflettere, se mai, il calo di valore dei conti correnti e, soprattutto, delle attività finanziarie nell’ultimo anno dichiarato (2016).
Diminuzione solo in parte riconducibile all’andamento dei mercati, dal momento che i titoli non quotati sono spesso indicati in RW al valore nominale.
Piuttosto, il calo dei “dichiaranti” lascia pensare che parte della liquidità e degli investimenti esteri siano rientrati in Italia.
(da “NextQuotidiano”)
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