I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA CECILIA SALA SI ALLUNGANO. IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO, AL COPASIR, È STATO COSTRETTO AD AMMETTERE LE FALLE DELLA GESTIONE ITALIANA: NESSUNO AVEVA PENSATO DI DOVER METTERE AL SICURO I CITTADINI ITALIANI IN IRAN DOPO L’ARRESTO A MALPENSA DELL’IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI NAJAFABADI
LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I “SEGNALI” DELL’INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI … LA VIA E’ STRETTA E IL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI AVER FATTO PIÙ DANNI CHE ALTRO: IL GOVERNO DUCIONI DEVE TROVARE IL MODO DI NON ESTRADARE NEGLI STATI UNITI L’IRANIANO ABEDINI NAJAFABADI, SENZA PERO’ FAR INCAZZARE WASHINGTON. MA IL DOSSIER NON È SOLO POLITICO: CI SONO DI MEZZO ANCHE MAGISTRATI E SERVIZI
È il secondo giorno di seguito che succede. Questa volta è toccato alla portavoce del governo Fatemeh Mohajerani ribadirlo. Durante il punto stampa settimanale, alla domanda sul legame che esiste tra l’arresto a Teheran di Cecilia Sala e quello dell’ingegnere iraniano a Milano, Mohammad Abedini, Mohajerani risponde: «Non si tratta di ritorsione, questo arresto non ha nulla a che vedere con altre questioni». E aggiunge: «Ci auguriamo che il suo caso venga risolto rapidamente».
Dopo l’arresto dell’iraniano Mohammad Abedini Najafabadi non si ritenne di dover mettere al sicuro i cittadini italiani in Iran. Così come, nelle ore immediatamente successive all’arresto di Cecilia Sala, nessuno mise in correlazione le due cose. Tanto che il ministero della giustizia che doveva decidere del fermo dell’ingegnere accusato di terrorismo dagli Stati Uniti non fu informato dell’arresto a Teheran della giornalista del Foglio e Chora media.
Sono alcuni degli elementi emersi dall’audizione al Copasir dell’Autorità delegata, Alfredo Mantovano, che ha informato il Comitato per la sicurezza dello stato dell’arte sul caso Sala.
Mantovano ha ricostruito tutte le tappe della vicenda raccontando anche come a fine dicembre, in una delle interlocuzioni ufficiali avvenute con il ministero degli Esteri, le autorità iraniane abbiano esplicitamente messo in correlazione l’arresto di Abedini con quello di Sala. Non prima di allora.
Mantovano ha quindi allontanato le polemiche su possibili ritardi nella gestione dopo l’arresto della Sala spiegando che la Farnesina si è mossa come sempre accade quando vengono arrestati dei cittadini italiani all’estero. Non potendo negare però che nessuno in Italia aveva pensato di muoversi parallelamente sulle due situazioni. Motivo per cui né Sala è stata portata in ambasciata né il ministero della giustizia è stato informato di quanto era accaduto in Iran.
(da La Repubblica)
Leave a Reply