IL CAPO DELL’INTELLIGENCE MILITARE UCRAINO BUDANOV SPIEGA PERCHE’ LE POSSIBILITA’ DI INVASIONE DALLA BIELORUSSIA SONO SCARSE
I MOVIMENTI DI TRUPPE FAREBBERO PARTE DI UN’OPERA DI DISINFORMAZIONE
Il capo dell’intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov considera che un’invasione da Nord con l’aiuto della Bielorussia sia uno scenario poco probabile. In dichiarazioni concesse in un ampio colloquio con il New York Times, il 36enne alla guida dei servizi segreti ha spiegato che la frenetica attività militare delle ultime settimane sulla frontiera settentrionale del Paese è interpretata dall’esercito di Kiev come una grande messa in scena per indurre gli ucraini a spostare truppe dai fronti nel Sud e nell’Est del Paese.
L’opera di “disinformazione”
“Ci sono tutti gli elementi di un’ampia campagna di disinformazione”, ha spiegato Budanov. Nelle ultime settimane Mosca ha rinforzato la sua presenza a Sud di Minsk. Treni carichi di coscritti sono stati mossi avanti e indietro nelle regioni meridionali della Bielorussia. Esercitazioni militari congiunte sono state realizzate e amplificate da una grande azione mediatica. Infine, lo stesso Putin ha lasciato il paese per recarsi a Minsk e ieri la sua visita è stata ricambiata con Lukashenko a Mosca.
Queste attività intense hanno alzato il livello di allerta riguardo a una possibile operazione militare dal Nord del paese. Budanov ritiene che la minaccia “non è imminente”. Questo non significa che non vada considerata. “Sarebbe sbagliato scartare in pieno questa possibilità”, ha detto, “ma è anche sbagliato dire che abbiamo elementi che la confermano”.
E’ stata la stessa intelligence ucraina a suggerire le scorse settimane che ci potrebbe essere un escalation del conflitto da parte russa “in inverno”. Budanov non contraddice nell’intervista questa valutazione, ma per prima volta dice chiaramente che la sua agenzia non ha alcuna prova concreta dell’imminenza di una minaccia dalla Bielorussia.
Una tattica sovietica
A supporto di questa visione ha spiegato che, secondo le osservazioni dell’esercito di Kiev, i soldati mobilitate nella regione non sono equipaggiati per l’assalto e nella maggior parte dei casi si tratta di giovani coscritti che vengono spostati per l’addestramento e poi essere mandati a combattere in Donbass. I campi di addestramento infine non sarebbero dotati dei blindati necessari per iniziare un’operazione.
L’esercito sovietico, ricorda Budanov, impiegava tattiche simili durante la Seconda guerra mondiale, muovendo soldati lungo percorsi senza senso in treno per simulare attacchi. L’intelligence di Kiev ha osservato recentemente episodi analoghi: un treno carico di soldati russi in Bielorussia è arrivato fino al confine ucraino e poi è tornato indietro con tutti i soldati ancora a bordo. “Un giro di giostra”, secondo Budanov.
Anche gli ultimi attacchi di artiglieria realizzati dai russi a Kharkiv e Sumy andrebbero letti in questo contesto. Nonostante le 12 vittime degli ultimi due giorni, non ci sarebbe qui un’intenzione reale di sfondare da questo fronte. “Le truppe su queste posizione non sono assemblate per un attacco e non possono essere assemblate da un giorno all’altro”, ha assicurato.
(da agenzie)
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