IL CORTEO NEGAZIONISTA FA INFURIARE BERGAMO: “UN’OFFESA AI NOSTRI MORTI”
I NEGAZIONISTI IN PIAZZA NELLA CITTA’ SIMBOLO DELLA PANDEMIA, UNA INDEGNA PROVOCAZIONE
I negazionisti in piazza nella città simbolo della pandemia. Le tesi deliranti di chi sostiene che i camion militari con le bare fossero una messinscena per terrorizzare i cittadini, qui, un anno dopo, sul Sentierone, davanti al teatro Donizetti, cuore e salotto di Bergamo. Incredibile, ma vero.
Si chiama No Paura Day l’evento che farà tappa oggi nel capoluogo della provincia dove il Covid ha falciato migliaia di vite: 6.500 quelle ufficiali, quasi il doppio le stime che tengono conto del sommerso.
Dentro e fuori dai social le polemiche sono accese da giorni, ma la manifestazione, nonostante le critiche, si farà. Con lo slogan “Per la libertà di pensiero e di parola” prenderanno la parola alcuni ospiti già noti tra la platea no-mask e no-vax.
Come Angelo Giorgianni, autore con Pasquale Bacco del libro “Una strage di Stato” con la prefazione del procuratore antimafia Nicola Gratteri. Nel testo si sostiene, appunto, che il corteo dei mezzi dell’esercito che il 18 marzo 2020 sfilò per di Bergamo con i feretri dei morti di Covid destinati ai forni crematori di altre città fosse solo una montatura.
Una tesi shock già espressa dalla leghista toscana Eleonora Leoncini, a suo tempo denunciata dal sindaco Giorgio Gori.
Basterebbe a indignare una popolazione che ha fatto i conti con il coronavirus con conseguenze senza eguali in Italia e — fatte le proporzioni — in Europa. Ma tant’è. I negazionisti oggi si presenteranno. Quanti saranno, e con quale faccia, non è dato sapere.
«Potrebbero essere qualche decina e venire solo a fare presenza. O di più, è impossibile prevederlo», dicono dalla questura. «Sarà una manifestazione pacifica e apartitica — chiariscono gli organizzatori del “No Paura Day” — Vogliamo dire la nostra contro la narrazione pandemica e la strumentalizzazione politica».
Tra le tante critiche piovute sui negazionisti quelle di alcuni professionisti dell’informazione, che per mesi hanno raccontato l’ecatombe bergamasca. Sui social sono stati sommersi di insulti. Dice Pierangelo Manzoni, consigliere a Solza: «Vergognoso. Così si mina la credibilità delle istituzioni e della scienza. Poi ci sono le offese: che vengano a dirci che i camion con le bare furono una messinscena mi indigna profondamente».
In scaletta anche gli interventi dello storico Paolo Sensini e della scrittrice Lidia Sella, che leggerà il suo “Processo alla mascherina. Elenco dei capi d’accusa”. Inoltre, secondo i “No paura”, tamponi e vaccini ad altro non servono che al controllo delle menti. In chiusura è prevista una piccola rappresentazione teatrale sul tema. Da Bergamo — pardon, da Marte — è tutto.
(da agenzie)
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