IL FANTASMA DI CANNES: BERLUSCONI AL G20 TRATTATO COME UN SORVEGLIATO SPECIALE
ARRIVANO GLI ISPETTORI DA WASHINGTON A SEGUIRE L’AZIONE DEL GOVERNO: OGNI TRE MESI LA PAGELLA DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE SULL’ATTUAZIONE DELLA LETTERA ALLA UE…E SE CI BOCCIANO SCATTA IL SALVATAGGIO
“Il fantasma di Cannes”. Non è un musical, è il soprannome che si è guadagnato Silvio Berlusconi al G20.
Una battuta che passa di bocca in bocca, si declina in diverse lingue (ci si mettono perfino i cinesi, che non sembrerebbero dei buontemponi: “Cannes Youling”, loro dicono così). “Questo è stato il G19 più Berlusconi”, sorride un membro della delegazione inglese. “Dovevate vederlo con la Merkel e Sarkozy, guardava in basso come un bambino sgridato”, raccontano gli sherpa spagnoli.
E via con aneddoti che raccontano di Obama che manco se lo fila di striscio.
Pettegolezzi che poi, per la proprietà transitiva, da Berlusconi passano all’Italia.
Ma le dichiarazioni ufficiali bastano e avanzano per raccontare Berlusconi a Cannes. “Un’ombra che ha suscitato imbarazzi. E a voi italiani tanti danni”, racconta un reporter tedesco vicino ad Angela Merkel.
Prendete Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale: “Non abbiamo mai offerto finanziamenti all’Italia”.
Il contrario di quello che Berlusconi aveva detto mezzora prima.
In un mondo politico normale sarebbe un incidente diplomatico, ma nell’universo virtuale del Cavaliere neanche ce ne si accorge.
Bisognava esserci ieri alla conferenza stampa di fine vertice.
Eccoli comparire, il Cavaliere e Tremonti, che non si sopportano più, ma siedono uno accanto all’altro. Anzi, Berlusconi invita il ministro a stargli vicino.
Poi attacca con un discorso che i cronisti stranieri stentano a comprendere: “L’Italia non sembra un Paese in crisi. I ristoranti sono pieni, gli aerei per le vacanze prenotati”.
Il cronista inglese strabuzza gli occhi: “What is he talking about? Pizza?”.
Già , Berlusconi a Cannes sembra essersi inventato un nuovo parametro di crescita economica: il pizzometro.
Pancia piena, niente crisi.
Chissà che cosa ne penserà Angela Merkel.
“Parole agghiaccianti”, il premier è “stellarmente lontano dalla realtà “, ha commentato Pier Luigi Bersani.
Ma la coppia Berlusconi-Tremonti non si è fermata qui.
Terreo, gli occhi ridotti a un punto, la voce spenta, il Cavaliere era lontano anni luce dalle sue più fulminanti apparizioni. Ma anche il super-ministro era spettinato, leggermente stazzonato, pronto ad arrabbiarsi con il cronista del Secolo XIX che ha osato fargli una domanda .
Fino alla questione chiave: “Ministro Tremonti, crede che con un altro premier la situazione italiana migliorerebbe?”.
E qui Berlusconi mette sotto tutela Tremonti con una mossa di stile sovietico: “Sono domande con risposta certa”.
Parola a Tremonti: “Dopo quello che ha detto il presidente del Consiglio non credo ci sia altro da aggiungere”.
I cronisti ci riprovano: “Ministro Tremonti, da giorni sui quotidiani compaiono frasi in cui lei invita il Cavaliere ad andarsene. Mai smentite. Allora è vero?
Qui Tremonti pare ricorrere al teatro dell’assurdo di Ionesco. “Non ho letto i giornali”.
Letto, magari no, ma detto? “Se non l’ho letto, forse non posso neanche smentirlo”.
A questo punto i giornalisti stranieri alzano bandiera bianca, impossibile tradurre.
Ma il Cavaliere ieri ha conquistato il record delle smentite. Non c’è solo Lagarde.
Prima di mandare l’ormai famosa lettera all’Europa, ha detto, l’ho condivisa con l’opposizione. Immediata la smentita del centrosinistra.
E a proposito di smentite il Financial Times scrive che Tremonti avrebbe detto al premier: “Lunedì ci sarà un disastro sui mercati se tu, Silvio, resti. A torto o a ragione, il problema sei tu”.
Frase poi smentita dal ministro.
Eccola la strana coppia cui a Cannes erano appese le sorti d’Italia.
Nei corridoi del Palais des Festivals si racconta di colloqui drammatici nella notte di ieri tra Sarkozy, Merkel, Obama e Berlusconi, tutti al capezzale dell’Italia agonizzante.
Finita la cena ufficiale, allontanate le telecamere, le luci del Palazzo sono rimaste accese fino alle tre per un faccia a faccia.
Con la Merkel che si è fatta sotto al Cavaliere.
E Obama che l’avrebbe trattenuta: con tagli troppo severi rischiamo di uccidere la crescita.
E lui, Berlusconi, come un attore a ripetere la parte: “Non ho aumentato il debito, l’ho ereditato”, come dire: è colpa di Prodi.
Ancora: “Avevo delle riforme in mente, sono stato bloccato da comunisti e socialisti”.
Almeno ha risparmiato i giudici, ma il siparietto sui bolscevichi in Europa non è apprezzato. Qualcuno ha tagliato corto: “Basta Silvio, adesso è il momento che tu ti dia da fare”.
Silvio, il fantasma di Cannes. Con lui, l’Italia.
La conferenza stampa del nostro primo ministro è confinata all’ultimo piano, lontano da quella dei big.
Poi ecco le bandiere che sventolano davanti al Palazzo dei Festival. Germania e Francia vicine.
Gli Stati Uniti dominano. Noi siamo vicini ai paesi poveri.
Dettagli, magari distrazione.
Ma forse è anche peggio.
Ferruccio Sansa
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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