IL MESSAGGIO ALLE DUE DI NOTTE: CHE FIGURA DI MERDA ABBIAMO FATTO CON GLI UCRAINI
DALLA PRESENZA VIDEO AL MESSAGGIO, POI CONFINATO A NOTTE FONDA
Si sono dovute attendere le ore piccole per ascoltare il messaggio di Volodymyr Zelensky al Festival di Sanremo. Il testo è stato letto da Amadeus prima della tranche finale, quella in cui vengono elencati i primi 5 in classifica per poi procedere alle votazioni per il vincitore.
Poi si è esibito il gruppo ucraino Antytila, una rock band assai famosa nel loro Paese che ha suonato anche con Ed Sheeran e si è esibita insieme agli U2.
Band che da quando è iniziato il conflitto si esibisce in tuta mimetica, con i testi dei loro ultimi brani inneggianti alla libertà e alla resistenza ucraina contro l’invasore russo.
Ma sulla band torneremo più avanti. Ieri, in conferenza stampa, accanto all’amministratore delegato Carlo Fuortes, c’era anche l’ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyk. “In tempo di guerra la cultura non può stare fuori dalla politica. A Sanremo si sono sollevate spesso questioni importanti e dolorose. Il palco dell’Ariston è l’occasione per trasmettere la verità e il messaggio di sostegno di cui abbiamo bisogno”, ha detto l’ambasciatore. Che però non ha spiegato il motivo della retromarcia sulla forma del messaggio, che all’inizio, com’era stato concordato da Bruno Vespa durante l’intervista al leader ucraino a Kiev, avrebbe dovuto essere in video.
Secondo notizie mai smentite, il dietrofront sarebbe stato dettato dal fastidio di Kiev di fronte alle polemiche in Italia, tanto che Zelensky a un certo punto era deciso a mandare tutto a monte.
Nervosismo dovuto anche al fatto di esser sottoposto a un vaglio preventivo da parte della Rai. “Forse c’è stato qualche problema di traduzione tra Viale Mazzini, l’ambasciata ucraina e il governo di Kiev, perché la presidenza ucraina ha scambiato per una presunta censura il normale vaglio che la tv pubblica effettua su tutto ciò che va in onda. Nessuno si sarebbe mai permesso di censurare parti del video di Zelensky”, racconta una fonte autorevole.
Sulla vicenda interviene anche Fuortes. “Si sono innescate polemiche su una possibile censura o condizionamenti. Tutto assolutamente infondato e privo di verità”, ha spiegato ieri l’ad. I fatti vengono rimessi in fila pure da Coletta. “Da fine gennaio è iniziato un colloquio con l’ambasciatore per sapere in quale forma Zelensky avrebbe partecipato: fisicamente, in collegamento o in video registrato. Il 2 febbraio l’ambasciatore mi ha comunicato la decisione dell’invio di un testo scritto”, ha ribadito il direttore del prime time, in queste ore finito sulla graticola anche per il caso Fedez.
Ma torniamo alla querelle Zelensky-Sanremo, un pasticcio che non solo ha messo in difficoltà il governo, ma ha quasi provocato un incidente diplomatico con Kiev. E l’irritazione di Giorgia Meloni.
“Avrei preferito vedere Zelensky in video”, s’è rammaricata la premier. Ma pure il disappunto di Zelensky, che ci teneva a intervenire in video anche per la grande audience di cui il Festival gode in Russia. Dopo il messaggio, andato in onda alle due di notte, la band. Uno dei più famosi gruppi pop rock ucraini, che a breve partirà per un tour europeo che toccherà Londra, Parigi, Berlino, ma non l’Italia. Da quando è scoppiato il conflitto, gli Antytila hanno passato un periodo nell’esercito. Forse anche per questo nelle loro ultime performance indossano sempre la tuta mimetica. Hanno collaborato con il musicista britannico Ed Sheeran e, nel maggio scorso, si sono esibiti con Bono e The Edge degli U2 in un mini-concerto nella metropolitana di Kiev. Nel video di Lego, invece, brano del 2018, compare, nelle vesti di attore, Volodymyr Zelensky.
(da Il Fatto Quotidiano)
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