IL PREFETTO REVOCA IL PORTO D’ARMI AL DEPUTATO POZZOLO: E’ INDAGATO PER LESIONI AGGRAVATE
CI SAREBBE DA CHIEDERSI COME L’AVEVA OTTENUTO IL PORTO D’ARMI
«Al momento non abbiamo ancora emesso alcuna revoca del porto d’armi rilasciato Emanuele Pozzolo. Ma il fascicolo è sulla nostra scrivania in bella evidenza». L’ufficio del vice prefetto di Biella lascia intendere che a breve arriverà la firma sul provvedimento che impedirà al deputato di Fratelli d’Italia di portare con sé qualsiasi tipo di arma, compreso quelle più adatte ad uso sportivo.
Il parlamentare poteva infatti disporre anche del relativo permesso di utilizzo di pistole e fucili nei campi di tiro nazionali, rilasciato dalla questura di Vercelli.
Al momento poi del trasferimento della residenza nel Biellese (scelta che risale ad alcuni mesi fa, mentre la moglie e il resto della famiglia sono rimasti a Vercelli), aveva chiesto e ottenuto quello di difesa personale, pare a seguito delle sue prese di posizione in favore della resistenza iraniana: ora la revoca a firma del prefetto di Biella li cancellerà entrambi.
Nel frattempo l’arma, una pistola di modeste dimensioni, modello North american Arms Lr22, è già stata sequestrata. Dal piccolo revolver, nella notte di Capodanno nella sala dell’ex asilo di Rosazza, comune guidato dalla sindaca Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario alla Giustizia, è partito il colpo accidentale che ha ferito ad una gamba il genero di un agente di scorta dello stesso Andrea Delmastro. L’uomo, 31 anni, è stato subito soccorso e trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale di Ponderano, da dove è stato dimesso quasi subito con una prognosi di pochi giorni.
«La pistola è mia, ma non sono stato io a sparare» ha poi precisato Emanuele Pozzolo, che al momento risulta comunque l’unico indagato dalla Procura di Biella con l’accusa di lesioni aggravate: un atto dovuto, trapela dal terzo piano di Palazzo di giustizia, scattato automaticamente con il sequestro della pistola.
In un primo momento era circolata la notizia che il deputato di Fdi si sarebbe avvalso delle sua posizione di parlamentare rifiutando di sottoporsi agli accertamenti richiesti dalle forze dell’ordine. In realtà, nelle sette ore in cui è stato ascoltato, dalle 2 alle 9 del mattino, Pozzolo avrebbe poi acconsentito allo stub (il test che serve a verificare la presenza di tracce di esplosivo o polvere da sparo), ma si sarebbe solo rifiutato di consegnare gli abiti.
Al momento Emanuele Pozzolo ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione, evitando i cronisti che lo hanno cercato sia a Vercelli, sia nella casa della piccola frazione della Valle Cervo, con una strada aperta ai residenti e quindi raggiungibile solo a piedi. Anche il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, intercettato in centro città, non ha voluto aggiungere commenti a quando già dichiarato ieri: <Sono molto provato da questa vicenda, non ho altro da dire
(da La Stampa)
Leave a Reply