AL DI FUORI DEL QUIRINALE NON ESISTE PIÙ NIENTE CHE RAPPRESENTI LO STATO E LE ISTITUZIONI
IL QUIRINALE È LA REPUBBLICA, LUOGO DELL’UNITÀ: AL PUNTO CHE L’ISTERISMO E LA FAZIOSITÀ, QUANDO PARLA IL COLLE ZITTISCONO… QUESTO CI FA CAPIRE QUANTO DECISIVO SIA IL QUIRINALE PER UN PAESE LACERATO E INDISPOSTO AL RISPETTO RECIPROCO… QUALUNQUE RIFORMA SI PROPONGA DI RIDURRE O CONTENERE QUEL RUOLO, SARÀ UNA RIFORMA CONTRO L’UNITÀ REPUBBLICANA, O QUEL CHE NE RIMANE
Come ogni anno, il discorso del Presidente è stato accolto dal plauso unanime di tutti i partiti. Ognuno sottolinea il passaggio che meglio soddisfa la propria parte, così che il discorso nel suo complesso possa sembrare confermativo del proprio agire politico. Il plauso unanime è previsto dal copione. Ma l’impressione, con Mattarella perfino più che con i suoi predecessori, è che questo copione regga anche perché, al di fuori del Quirinale, non esiste più niente che rappresenti lo Stato e le istituzioni nel loro complesso.
Il Quirinale è la Repubblica, e la Repubblica, fin qui, è il luogo dell’unità: al punto che l’isterismo rissoso e la faziosità ottusa che contrassegnano tutte o quasi tutte le pagine della cronaca politica, quando parla il Colle zittiscono. Questo ci fa capire quanto decisivo sia il Quirinale per un paese lacerato e indisposto al rispetto reciproco. Qualunque riforma si proponga di ridurre o contenere quel ruolo, sarà dunque una riforma contro l’unità repubblicana, o quel che ne rimane.
(da La Repubblica)
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