INTERVISTA A CHRISTIAN RAIMO: “RAGGI E AMA SAPEVANO TUTTO”
“INCENDIO ANNUNCIATO, NON PUO’ ESISTERE UN IMPIANTO DEL GENERE A 50 METRI DALLE CASE E A 80 METRI DA UN ASILO”… “IL PIANO RIFIUTI DELLA RAGGI E’ UN LIBRO DEI SOGNI DIVENTATO UN LIBRO DEGLI INCUBI”
Per Christian Raimo l’incendio del tmb sulla Salaria, l’impianto di rifiuti andato a fuoco stamattina, era “più che annunciato”.
Da almeno cinque anni – da giugno anche come assessore del III Municipio – il giornalista e scrittore segue la lotta dei residenti per chiedere la chiusura della struttura dalla quale si è levata una nube tossica che si è poi allungata su Roma.
“La verità è che questo impianto non doveva proprio essere aperto qui”, ripete ad HuffPost, che lo ha raggiunto al telefono.
“L’incendio è stato domato – spiega Raimo – ma la questione resta inalterata”.
Qual è la questione?
“La chiusura non doveva scattare in seguito all’incendio. Non doveva essere rilasciata l’autorizzazione, quello non è un posto dove collocare un impianto di questo genere. In linea d’aria le case sorgono a circa 50 metri, a 80 metri c’è un asilo”.
Qualche giorno fa, in un post su Facebook, ha rilanciato la battaglia, facendo riferimento tra le altre cose a “un muro di gomma”. Cosa intende?
“In almeno cinque anni, insieme ai residenti, che subiscono questa situazione dal 2011, ho partecipato ad assemblee, manifestazioni, presidi, cortei, ho scritto decine di articoli, documenti e realizzato report e video. La petizione lanciata su Change.org ha raccolto 70mila firme. Abbiamo discusso con dirigenti generali di Ama, assessori comunali e regionali, due ministri dell’ambiente, decine di parlamentari. Ecco, ho imparato cosa vuol dire lottare contro un muro di gomma di minimizzazione, fatalismo, antipolitica, indifferenza, incompetenza, interesse privato, corruzione”.
Cosa chiedevate?
“Sempre e solo un piano b. Ci siamo rivolti al Comune, alla Regione, all’Ama, che è proprietaria dell’impianto. Ma niente
Nessuna risposta?
“No. Ecco, se oggi fossi un dirigente Ama mi farei un esame di coscienza molto lungo. Abbiamo una ricerca dell’Arpa dalla quale risulta che questo impianto lavora malissimo, che il rifiuto che ne esce non è trattato, che il tmb è di fatto una discarica. Abbiamo portato tutte le carte ai magistrati. Quella che stiamo vivendo è una situazione impossibile”.
In che senso?
“È impossibile che si verifichi una situazione come questa, oggi, in una capitale europea come Roma. Poteva accadere nell’Ottocento, forse, ma oggi non è proprio possibile”.
Intanto, la sindaca Raggi ha lanciato un appello ai Comuni del Lazio e alle altre Regioni perchè supportino Ama nel risolvere questa situazione. Si rischia di ritrovarsi a Natale in emergenza rifiuti.
“Da sette anni e mezzo si sta dicendo che questa situazione è insostenibile. Se si guarda il piano rifiuti varato dall’amministrazione Raggi ci si rende conto che è un libro dei sogni rivelatosi un libro degli incubi. Non è che ci accorgiamo ora che a Natale potremmo essere in emergenza rifiuti. Poi, per carità , noi vogliamo essere responsabili, ma non è possibile che i cittadini facciano le Istituzioni e le Istituzioni i comitati impresentabili”.
(da “Huffingtonpost”)
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