INTERVISTA A VIRGINIA RAGGI: “I CANDIDATI RENDANO PUBBLICI I CONTRIBUTI RICEVUTI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE”
“LA MELONI VUOLE UN CONFRONTO CON ME? INIZI A PRESENTARSI, FINORA PER DUE VOLTE NON SI E’ VISTA”
«Invito tutti a rendere pubblici i contributi ricevuti per questa campagna elettorale, cifre e nomi». Il candidato sindaco di Roma del M5S, Virginia Raggi, richiama più volte Buzzi e Carminati, Mafia Capitale, e l’incoerenza di chi «tiene il piede in due scarpe» (si riferisce al candidato del Pd Giachetti, allo stesso tempo deputato) o di chi «diceva di essere libero dai partiti e ora li ha in casa» (Marchini).
In questa intervista a Il Tempo , la Raggi bacchetta i suoi avversari, propone un «patto» ai costruttori, assicura appalti trasparenti, uno stadio per la Roma («ma deve seguire le regole») e uno per la Lazio.
Infine, alle Olimpiadi preferisce un impegno per rilanciare gli impianti sportivi comunali. E infine accetta la sfida lanciata dalla Meloni di confrontarsi a viso aperto.
Avvocato Raggi, per i sondaggi lei è avanti di alcuni punti sui suoi avversari. Si sente inseguita?
«Non guardo i sondaggi. Mi fanno piacere, piuttosto, i riscontri positivi che ho tra la gente».
Teme che i romani che ora dicono che la voteranno possano cambiare idea?
«Noi ci proponiamo per quello che siamo, cittadini che vogliono impegnare il loro tempo per un progetto in cui credono, cioè entrare nelle istituzioni per migliorare la loro città . E faremo esattamente questo, così come abbiamo rinunciato a 42 milioni di rimborsi elettorali o creato un fondo a favore delle piccole e medie imprese. Quello che diciamo lo realizziamo».
Sulle colonne de Il Tempo Giorgia Meloni ha chiesto di confrontarsi con lei. Lo farà ?
«Certo. Ci sono già state un paio di occasioni ma lei non si è presentata. In ogni caso io sono sempre pronta a discutere dei temi che interessano ai romani. Se la Meloni intende invece andare nei talk show o in tv, si farà anche questo, ma non è la priorità nè per Roma nè per me».
Giachetti vorrebbe lavorare con lei, invece, per liberalizzare le droghe leggere…
«Mi sembra che Giachetti confonda i suoi due ruoli: i sindaci non hanno competenze su questi temi. Io penso a Roma, lui si dedicasse a fare il parlamentare visto che è stato eletto per questo. Noi abbiamo un punto di vista differente: ci dicevano di candidare Di Battista o altri come sindaco ma non l’abbiamo fatto per rispettare la volontà dei cittadini. Gli incarichi non sono trampolini di lancio».
L’hanno accusata di essere vicino alla destra, le hanno rimproverato di aver svolto il praticantato forense nello studio Previti. Pensa che in quest’ultimo mese la campagna elettorale continuerà a essere velenosa?
«Bè, dopo il metodo Boffo c’è stato il metodo Raggi. Ma non m’importa, se ci attaccano vuol dire che stiamo lavorando bene. Mi dispiace soltanto che, vista la stagione calda, non potranno dire che ho i calzini azzurri» (come quelli del giudice della sentenza Fininvest-Cir, Raimondo Mesiano, criticati nel 2009 in un servizio tv su Canale 5, ndr).
Quanto ha speso finora per la sua campagna elettorale?
«In tutto spenderò poche migliaia di euro, noi ci finanziamo con micro-donazioni dei cittadini perchè soltanto così possiamo avere le mani libere. Sarebbe ora che lo facessero anche gli altri partiti, sostenuti in passato da Buzzi e Carminati. Li invito a rendere pubblici i contributi che ricevono».
Tra pochi giorni incontrerà il presidente del Coni, Malagò. Si aspetta che tenterà di farle cambiare idea sullo stadio della Roma e le Olimpiadi?
«Sullo stadio non devo cambiare idea. Voglio farlo (anche uno per la Lazio) ma il progetto deve seguire le norme. Per le Olimpiadi ho sempre la stessa linea: ricorderò a Malagò che Roma ha bisogno di sviluppare lo sport ordinario, dobbiamo sistemare gli impianti comunali che cadono a pezzi e incentivare l’attività nelle scuole. Insomma, se uno ama lo sport deve amarlo sempre».
Vedrà anche i costruttori?
«Certo, sono importanti per Roma e per il Lazio, danno lavoro a tante persone. La nostra proposta è puntare alla riqualificazione energetica e alla riduzione dei rischi idrogeologici e, ovviamente, al miglioramento dei quartieri. Peraltro l’Europa mette a disposizione molti fondi. Basta con nuove costruzioni, già ci sono centomila appartamenti sfitti o invenduti».
Come combatterebbe il traffico e le buche?
«Innnanzitutto con appalti trasparenti che consentano lavori fatti bene. Poi vogliamo rafforzare il sistema “io segnalo” anche con una app con cui i cittadini possano indicare le buche grandi e pericolose. Poi immagino più mobilità pubblica, nuovi autobus e treni, corsie preferenziali, semafori intelligenti, una rete di piste ciclabili e più car sharing. Bisogna anche ripensare il carico/scarico, incentivare il telelavoro e fare in modo che i cittadini possano ottenere on line certificati e documenti senza andare negli uffici comunali».
È vero che se diventasse sindaco il suo vice sarebbe l’ex consigliere comunale del M5S Daniele Frongia e che Marcello De Vito, anche lui 5 Stelle, potrebbe diventare presidente del Consiglio comunale?
«Stiamo lavorando sul programma, per i nomi c’è tempo. Comunque mi fa sorridere che ora alcuni mi accusino di voler dare incarichi a cittadini normali mentre fino a poco tempo fa mi accusavano di avere dietro poteri forti. Hanno paura della normalità , proprio quello che manca a Roma».
(da “il Tempo”)
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