INTERVISTA AL LEADER DEL MOVIMENTO IN JAGUAR: “ERA DI UN AMICO, IO SONO UN DISPERATOâ€
DANILO CALVANI, L’IMPRENDITORE AGRICOLO FALLITO CHE ODIA I POLITICI
Danilo Calvani, 51 anni, studi da ragioniere non terminati, coltivatore di ortaggi a Pontinia, poi imprenditore agricolo dell’Agro Pontino, oggi leader dei Forconi nazionali. Dice accorato: «Io non ho una Jaguar, non ho proprio l’auto».
Al comizio di Genova è arrivato in Jaguar, con l’autista.
«Non era mia, non ho intestato nulla. E non era il mio autista, solo un amico che mi ha dato un passaggio. Un camionista».
Un camionista con la Jaguar. Prende spesso passaggi?
«Sempre. Stavolta due: da Latina a Massa Carrara e poi, con la Jaguar, da Massa a Genova e su fino a Torino».
Perchè?
«Non ho una lira. La mia azienda è finita all’asta, pignorata per 80 mila euro. Non ho l’auto, non ho un’azienda, sono protestato, però ho quattro figli tra gli otto e i venticinque anni. Veda lei».
Un leader naturale di questa protesta di disperati.
«Sono un contadino in un territorio svuotato, venti anni fa a Latina l’agricoltura era il sessanta per cento del Pil. Un imprenditore riempito di cartelle Equitalia per i contributi previdenziali non versati. E un cittadino che odia i politici».
Veramente si è candidato sindaco.
«Con una lista civica, di centrosinistra. Avevamo occupato l’Inps di Latina, otto mesi. Ho fatto la campagna elettorale dicendo: non votateci, non siamo corrotti. Non ci hanno votati».
Dicono che è un destro radicale, amici in Forza Nuova.
«Forza Nuova non la sopporto. Non voto da sei anni. Da ragazzo Dc e Psi, poi una volta Forza Italia e una volta Verdi».
Ha amici militari. Il generale dei carabinieri in congedo, Antonio Pappalardo, lo vedrebbe bene alla guida di un governo?
«Pappalardo l’ho conosciuto nel corso dei primi blocchi, l’anno scorso. Ci ha creato solo problemi. Non ho detto che voglio le forze armate, ma che la gente oggi si fida solo delle forze dell’ordine. In caso di un vuoto di potere vedrei un carabiniere».
Gliela comprano l’azienda all’asta?
«Nel 2001 l’ho pagata un milione e mezzo, ora vale un decimo. Qualcuno la comprerà , con tutti i soldi sporchi che girano».
Ma quanta gente porterà a Roma?
«Tanta. Il primo giorno eravamo quattro milioni e mezzo».
Corrado Zuino
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