INTERVISTA ALL’EX SINDACO DI GENOVA DORIA: “LE VIOLENZE E LE RESPONSABILITA’ DI SALVINI, HA LEGITTIMATO IL COMPORTAMENTO DI QUEI POLIZIOTTI”
“LA SITUAZIONE STA DEGENERANDO E POTREBBE ANCORA DEGENERARE”
Marco Doria, Genova blindata per il comizio di Casapound, gli scontri e i lacrimogeni e un giornalista di Repubblica manganellato dalla polizia. Cosa ne pensa?
«Mi sembra che la situazione sia grave, ci sono una molteplicità di segnali che dimostrano come al di là della felpa ci siano collegamenti di tipo politico tra la Lega di Salvini e le formazioni neofasciste».
La risposta della polizia è stata molto violenta. Una scelta voluta, secondo lei?
«È molto grave un uso della forza che diventa violenza da parte della polizia che si scatena in maniera assolutamente spropositata colpendo delle persone inermi che non possono in alcun modo essere considerate pericolose. È il caso del giornalista steso a terra e preso a bastonate, a cui va tutta la mia solidarietà , che mi ricorda l’immagine del ragazzo assolutamente disarmato preso a calci in faccia da un dirigente della polizia durante il G8. Devo registrare che sono arrivate subito le scuse sincere del Questore; però sono convinto che un comportamento non controllato e violento non sia solo il frutto della tensione che in certo momenti i poliziotti comprensibilmente sentono, ma ci sia una oggettiva legittimazione politica a quel tipo di comportamento. E, su un altro piano, fa il paio con i pompieri che muovono i loro mezzi per rimuovere uno striscione dal balcone o il provveditore che sospende la docente per un video degli studenti»
Pensa sia un’esasperazione legata al clima elettorale?
«No, non credo: è una deriva che non è iniziata con questo governo, ma sicuramente il ministro dell’Interno, con i messaggi che lancia, ha responsabilità pesantissime».
Ma aveva senso blindare così il centro di Genova per uno sparuto drappello di neofascisti
«Andiamo oltre, io voglio portare il mio impegno su come si contrastano questi fenomeni. L’obiettivo non è impedire un comizio con 20 persone, ma fare un’azione pacifica, valoriale, politica”
Ritiene che la giunta di Marco Bucci sia troppo disponibile verso queste formazioni?
«Gli spazi a questi neofascisti non li dà una giunta, ma una deriva incoraggiata dalla Lega di Salvini e dalle paure di una società invecchiata e in crisi. Se si afferma una posizione di neutralità , allora non accetto che si minacci un presidente di municipio che nella sua autonomia politica decide di dare un patrocinio, che è un atto politico, al Liguria Pride. Questa neutralità non è in tutte le direzioni, i moderati devono capire come la situazione stia degenerando e potrebbe ancora degenerare».
(da “La Repubblica”)
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