“IO FUORI E UNA MINETTI IN CONSIGLIO”: CAROLINA VARCHI, EX VICEPRESIDENTE DEI GIOVANI, ERA IN CORSA PER IL VOTO IN SICILIA
LA GIOVANE EX AN ESCLUSA DAL PDL: “VORREI CAPIRE QUALI SONO NEL PDL I CRITERI DI SELEZIONE”
Carolina Varchi, 28 anni, vice-presidente dei giovani del partitoCarolina Varchi, 28 anni, vice-presidente dei giovani del partito.
Forse è opportuno che inizi lei, presentandosi.
«Mi chiamo Carolina Varchi, ho 28 anni, sono palermitana: completato il biennio di pratica forense, sto cercando di diventare avvocato…
Però la mia grande passione è la politica: ho cominciato a scuola, da ragazza, con i giovani di An, e adesso sono la vicepresidente nazionale di Giovane Italia, il movimento giovanile del Pdl. In pratica, sono la numero tre, dietro ad Annagrazia Calabria e a Marco Perissa. Continuo?».
No, è sufficiente così. Ora entriamo nella baruffa che la vede coinvolta e che, secondo alcuni osservatori, è emblematica per valutare lo stato dei rapporti all’interno del Pdl.
«Ah, beh… la storia è semplice. In Sicilia, il prossimo 28 ottobre, si vota per il rinnovo del Consiglio regionale.
Poichè pagarsi la campagna elettorale per un giovane è spesso impossibile, è abitudine dei partiti valorizzare i propri giovani migliori inserendoli nei cosiddetti listini bloccati, quei listini che ti garantiscono l’elezione in caso di vittoria del tuo schieramento.
E a me, ecco, avevano assicurato un posto nel listino di Nello Musumeci, il candidato a governare l’isola indicato da La Destra di Storace e appoggiato anche dal Pdl, da Pid e da Alleanza di centro.
Sembrava tutto a posto, solo che venerdì, a un’ora dalla presentazione delle liste, mi dicono che sono fuori, che c’è stato un problema».
Quale?
«Al posto mio e di un altro, hanno inserito due donne».
Chi sono?
«Conosco solo i loro nomi: Tiziana D’Anna, che dovrebbe essere della provincia di Catania, e Cettina Spataro, una trapanese che, mi raccontano, è vicina al senatore D’Alì».
Capita, nella politica italiana, d’essere segate all’ultimo.
«Capita, però io vorrei capire quali sono i criteri di selezione all’interno del mio partito, il Pdl.
Qualcuno deve spiegarmi perchè la Minetti può essere candidata al Consiglio regionale della Lombardia e io, che ho studiato, mi sono laureata, che ho un lavoro mio e che faccio politica da sempre, che mi pago i biglietti dei treni per andare a fare iniziative, devo restare fuori dalle liste siciliane: come si valuta una candidata nel Popolo della libertà ? Alfano può gentilmente darmi una spiegazione?».
Le hanno comunque proposto di candidarsi nella lista pdl, e di andarsi a cercare le preferenze come tutti.
«A parte che le preferenze, per com’è il regolamento elettorale siciliano, devi andare in giro a cercartele anche se sei nel listino bloccato di Musumeci: che senso avrebbe avuto candidarmi in solitaria contro i ricchi gattopardi del Pdl?
La loro forza economica, capace di tappezzare la regione con maxiposter, di organizzare feste e festoni, mi avrebbe schiacciata… No, ho preferito stare ferma un giro, ma porre il problema. Anche perchè…».
Anche perchè?
«Beh, insomma… dietro questa storia c’è…».
Coraggio.
«Beh, vede: il mio referente politico, nel Pdl, è Gianni Alemanno… e io, ecco, io pago anche e soprattutto il regolamento di conti in atto a livello nazionale… Pago il tentativo di ridimensionare gli ex An… C’è un progetto preciso, inutile girarci intorno. Ed è così preciso, così studiato a tavolino da procedere senza imbarazzi anche nei giorni in cui si scopre che il capogruppo del Pdl nel Lazio è un tipo che si fa chiamare Batman, con altri consiglieri che organizzano baccanali travestendosi da Ulisse, in un turbine di sprechi e champagne…».
Lei dice che…
«Io dico che, almeno davanti a realtà tragiche come quelle scoperte nel Lazio, un partito serio avrebbe dovuto dire: no, scusate, adesso le liste in Sicilia, che sono il primo appuntamento elettorale, cominciamo a farle seguendo logiche meritocratiche, dando spazio a facce pulite, a giovani che magari un bel lavoro già ce l’hanno, e che se si mettono a fare politica è solo per passione, e non per guadagnare facilmente».
Lei ha detto cose gravi.
«Io le ho raccontato come vengono decise le candidature nel Pdl».
(Finita l’intervista, la dottoressa Carolina Varchi spedisce una e-mail con il suo curriculum. «Così, tanto per farle capire chi sono e che storia ho»).
Fabrizio Roncone
(da “Il Corriere della Sera”)
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