LA CAMERA USA APPROVA L’IMPEACHMENT DI TRUMP, LO VOTANO ANCHE 10 REPUBBLICANI
PELOSI: “DEVE ANDARSENE”… EMERGE LA CONNIVENZA DI TRE DEPUTATI REPUBBLICANI CON I TERRORISTI DI CAPITOL HILL
Con una procedura lampo di un solo giorno, la Camera Usa ha approvato la mozione di impeachment contro Donald Trump per incitamento all’insurrezione per aver incoraggiato i suoi fan ad assaltare il Congresso e impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden.
Oltre a tutti i democratici, anche 10 repubblicani si sono espressi a favore: la partita si sposta ora al Senato dove il leader repubblicano Mitch McConnell ha fatto sapere che non ci saranno sessioni prima del 19 gennaio.
L’impeachment non sarà dunque votato prima della fine del mandato di Trump, il 20 gennaio, ma il voto ha comunque un forte significato simbolico.
Trump è il primo presidente della storia a finire in stato d’accusa due volte, dopo quella per l’Ucrainagate appena qualche mese fa.
Washington è in stato di massima sicurezza: la Guardia Nazionale in tenuta da combattimento circonda il Campidoglio. Centinaia di soldati hanno trascorso la notte all’interno del palazzo del Congresso, dormendo per terra nelle stanze e nei corridoi.
“Non possiamo sfuggire alla storia” ha detto la speaker della Camera Usa Nancy Pelosi nel suo discorso . “Sappiamo che il presidente degli Stati Uniti ha incitato l’insurrezione, una ribellione armata … Deve andarsene. È un pericolo evidente e immediato per la Nazione che tutti amiamo. Il presidente deve essere processato e condannato dal Senato, un rimedio costituzionale che garantirà che la repubblica sarà al sicuro da questo uomo che era così determinato a demolire le cose che ci stanno a cuore e che ci tengono insieme … Democratici e Repubblicani, vi chiedo di interrogare la vostra coscienza e rispondere a queste domande: la guerra alla democrazia del presidente è in linea con la Costituzione? Le sue parole e la folla sono state un crimine grave e un reato? Non abbiamo il dovere di giurare di fare tutto ciò che costituzionalmente possiamo per proteggere la nostra Nazione e la nostra democrazia dagli appetiti e dalle ambizioni di un uomo che ha dimostrato di essere una minaccia vitale per la libertà , il governo e lo Stato di diritto? “.
Pelosi ha definito gli uomini e le donne che hanno dato l’assalto al Congresso “non patrioti ma terroristi”.
McConnell sostiene l’impeachment: ma non ufficialmente
Il leader della maggioranza al Senato Usa, Mitch McConnell, non riunirà il ramo del Congresso per una sessione di emergenza per il processo di impeachment nei confronti di Trump. Lo riporta Cnn che cita fonti repubblicane. Il Senato quindi non sarà riconvocato venerdì nè quasi certamente prima del 19 gennaio, il giorno prima dell’inaugurazione del presidente eletto, Joe Biden. Ma McConnell, secondo il New York Times e la Cnn, sostiene l’impeachment, benchè solo in privato, perchè la procedura priverebbe Trump di un futuro politico e della sua presa sul partito repubblicano.
Sempre secondo la Cnn, il leader della maggioranza repubblicana al Senato ha inviato una nota ai suoi colleghi nella quale afferma che, “mentre la stampa è piena di speculazioni, io non ho preso una decisione finale su come votare e intendo ascoltare gli argomenti legali quando saranno presentati in Senato”
Dieci repubblicani per il sì
“Un voto contro questo impeachment è un voto che riconosce la violenza inaccettabile a cui abbiamo assistito. Ed è un voto per perdonare l’inazione del presidente Trump. Lui non ha condannato con forza l’attacco e non ha chiamato i rinforzi quando i nostri rappresentanti dell’ordine erano sopraffatti. Il nostro Paese aveva bisogno di un leader e il presidente Trump ha fallito nel compito per cui aveva prestato giuramento. Io voterò sì agli articoli sull’impeachment”. Con questa dichiarazione, salutata dagli applausi dei democratici, il rappresentante repubblicano alla Camera, Dan Newhouse, ha annunciato il voto a favore dell’incriminazione di Trump.
A lui si sono uniti anche Tom Rice eletto in South Carolina, Peter Meijer e Anthony Gonzalez eletto in Ohio, che ha detto di sostenere l’atto di accusa perchè Trump “ha aiutato ad organizzare ed incitare la folla che ha attaccato il Congresso”. In tutto sono 10 i repubblicani a favore dell’impeachment.
La fronda di Liz Cheney
Fra di loro, la più famosa è Liz Cheney, numero 3 del partito alla Camera e figlia dell’ex presidente di George W. Bush, Dick Cheney: “Io non vado da nessuna parte, questo è un voto di coscienza, per il quale ci sono posizioni diverse nella nostra conferenza. Ma la nostra nazione sta fronteggiando una crisi istituzionale senza precedenti, dai tempi della Guerra Civile”, ha detto la deputata rispondendo ai colleghi che le hanno chiesto di dimettersi per aver annunciato che i voterà per l’impeachment.
Uno dei promotori del raduno di Washington, “Aiuto da 3 eletti Gop”
Ali Alexander, promotore del movimento “Stop the Steal”, ha sostenuto di aver organizzato una manifestazione a Capitol Hill il 6 gennaio insieme a tre deputati Repubblicani, Andy Biggs, Mo Brooks e Paul A. Gosar, tutti accesi sostenitori del presidente Donald Trump, per “esercitare la massima pressione sul Congresso mentre votavano” la certificazione della vittoria di Biden.
L’obiettivo era quello di “cambiare i cuori e le menti dei repubblicani che erano all’interno, facendogli sentire il nostro forte ruggito dall’esterno”. I tre deputati Gop, sotto pressione, hanno negato qualsiasi legame o aiuto ad Alexander ma sui social diversi post e video indicano rapporti tra i deputati con l’attivista di destra.
(da agenzie)
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