LA COERENZA DI REPETTO: UN PO’ FA IL BOIA, UN PO’ L’IMPICCATO
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI GENOVA FIRMA L’APPELLO IN DIFESA DELLA LIBERTA’ DI STAMPA … E DICE: “LA DENUNCIA DI BERLUSCONI CONTRO “REPUBBLICA” E’ UN ATTO GRAVISSIMO CONTRO CHI HA ESERCITATO UN DIRITTO E UN DOVERE DI INFORMAZIONE, LEDE IL PRINCIPIO DI LIBERTA’ E MINA LA POSSIBILITA’ DI CONFRONTO E GIUDIZIO”… MA ALLORA COME MAI QUANDO ABBIAMO SEGNALATO LE ANOMALIE DEI CONCORSI IN PROVINCIA CI HA CITATO PER DANNI ? … QUANDO RIGUARDA LUI, L’ETICA NON VALE?
Ma che bella coerenza ha il presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto. Di fronte alla richiesta danni al tribunale civile, nella causa intentata da Silvio Berlusconi contro il quotidiano “Repubblica”, non ha resistito dal prendere carta e penna e, in un sublime momento di enfasi, ha “scordato il suo passato” (siamo a Genova, paisà ) ed è partito lancia in resta in difesa del diritto di critica, della libera espressione e della libertà di stampa.
Ecco un estratto delle nobili righe dirette ad Ezio Mauro e pubblicate sul quotidiano “Repubblica”: “Ho firmato l’appello in difesa della libertà di stampa e pensavo fosse già grave trovarci nelle condizioni di intervenire per difendere un valore così fondamentale e rappresentativo della democrazia. La denuncia da parte di Silvio Berlusconi a “Repubblica” per aver esercitato un diritto e un dovere di informazione giornalistica è un atto gravissimo che lede i basilari principi della libertà , che mira a sottrarre la possibilità di confronto e giudizio, che, in totale spregio all’etica, rinnega e anzi calpesta quell’onestà morale e intellettuale che un politico è tenuto a rispettare e ad esprimere”.
Quindi apprendiamo che il presidente della Provincia è schierato giustamente per la libertà di stampa e di critica, è favorevole alle inchieste giornalistiche e alle denunce di comportamenti anomali, non ama chi censura la stampa e chi pone in essere atti giudiziari intimidatori nei confronti di chi scrive, in quanto il valore della democrazia è superiore a qualsiasi altra esigenza di riservatezza.
Repetto è per la possibilità di confronto e giudizio, in quanto il politico deve rispettare e non denunciare chi esprime opinioni e fatti contro di lui, semmai deve rispondergli come nel caso delle 10 domande poste da “Repubblica” al premier.
Benissimo, chi ci ha letto nell’ultimo mese, sa benissimo che la pensiamo cosi anche noi, abbiamo tanti difetti, ma non la mancanza di coerenza, a costo di essere critici verso l’area politica di centrodestra.
Peccato che la coerenza di Repetto invece lasci molto a desiderare.
Parla, infatti, in quei termini proprio lui che, a seguito di ripetute segnalazioni da parte del nostro sito di evidenti anomalie nell’iter di determinati concorsi pubblici della provincia di Genova, in cui siamo arrivati a conoscere e indicare, grazie a segnalazioni interne, persino in anticipo i nomi di 4 vincitori su 6 di un concorso, invece che rispondere alle nostre osservazioni e domande, invece di nominare una commissione di inchiesta, invece di intervenire in nome dell’etica amministrativa, ha pensato bene di fare come Berlusconi: citarci davanti al tribunale civile per “danni all’immagine”… O forse Repetto interviene solo se si tratta di difendere inchieste a luci rosse, dove si parla di escort, di aspiranti candidate, di cene a palazzo con abiti neri?
In questo caso il resoconto è lecito, ma se si informa che i nomi di 4 vincitori di un concorso erano noti a tutti in Provincia ancor prima che si facesse l’esame, si commette un atroce delitto di lesa maestà ?
Ma che coerenza Presidente, un giorno fa il boia e un giorno l’impiccato?
Un giorno difende la stampa e un giorno la denuncia?
O forse se riguarda lei la cosa diventa grave, se riguarda altri no?
Sono solo 3 domande, come vede, non 10 come quelle che “Repubblica” ha indirizzato al premier e non pretendiamo neanche risposta.
Le dia alla sua coscienza.
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