“LA DERIVA ANTI–ISTITUZIONALE DI SALVINI DOVREBBE FAR ACCAPPONARE LA PELLE A GIORGIA MELONI, CHE TACE E LO ASSECONDA” –
RICCARDO MAGI, SEGRETARIO DI +EUROPA, SI SCAGLIA CONTRO IL CAPO DEL CARROCCIO, CHE HA CRITICATO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE RICONOSCE I DIRITTI DEI FIGLI NATI CON FECONDAZIONE ASSISTITA ALL’ESTERO AD AVERE DUE MADRI RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO
Il giorno dopo la sentenza della Corte Costituzionale che riconosce i diritti dei figli natiin Italia ma avuti da una coppia di donne con la Pma all’estero, arriva l’attacco ai giudici della Corte Costituzionale. «La ritengo una sentenza politica – afferma il vicepremier Matteo Salvini –. Io rivendico la libertà di amore, di affetto per tutti».
«E viva l’amore libero e consapevole – sottolinea –. Rivendico il diritto del bambino a venire al mondo se ci sono una mamma e un papà. Quindi è una
sentenza di partito, di parte, perché ci sono tantissimi giuristi che stanno sostenendo l’esatto contrario».
A puntare il dito contro i giudici è anche Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia che giudica la sentenza «un punto di svolta preoccupante» e avverte che «la Corte ha ribaltato l’impianto giuridico: da sempre è la genitorialità giuridica a fondare il dovere e la responsabilità verso il minore, non il contrario. Se passasse questo principio, qualsiasi forma di cura potrebbe trasformarsi in pretesa di status, disancorando definitivamente il diritto dalla realtà e aprendo a derive puramente ideologiche».
A rispondere è stata innanzitutto la segretaria del Pd Elly Schlein. «Ieri è arrivata una sentenza storica della Corte Costituzionale, è una bella botta per quella destra che ha fatto della discriminazione delle famiglie e dei bambini una bandiera. Evviva le famiglie omogenitoriali e i loro diritti, che andrebbero sanciti con una legge che prendo l’impegno a fare quando finalmente saremo noi al governo», è la sua promessa.
«L’escalation antidemocratica di queste ore del leader leghista è preoccupante – avverte Riccardo Magi, segretario di +Europa –: attacca il Quirinale che chiede più controlli antimafia per il Ponte sullo Stretto, attacca la Consulta bollando come politica la sentenza sui figli delle famiglie arcobaleno e, per non farsi mancare nulla, invita all’astensione ai referendum dell’8 e 9 giugno. Una deriva anti–istituzionale che dovrebbe far accapponare la pelle alla presidente Meloni, che invece tace e asseconda il suo vicepremier».
(da agenzie)
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