LA DESTRA DELL’ORDINE VECCHIO CHE SI SCHIERA SEMPRE DALLA PARTE SBAGLIATA
SE TUTTI I DOCENTI “SONO FANNULLONI” PERCHE’ NON DOVREBBE ESSERLO ANCHE IL PRESIDE-MANAGER?… SE PENSANO CHE LA SCUOLA PUBBLICA SIA UN CESSO, PERCHE’ NON ISCRIVONO I PROPRI FIGLI ALLE SCUOLE PRIVATE PAGANDO DI TASCA PROPRIA?… SI ADEGUINO GLI STIPENDI DEI DOCENTI AI LIVELLI EUROPEI E POI SI AVRA’ DIRITTO A PARLARE DI RIFORMA
La patacca spacciata per riforma della scuola è legge e i giornali di regime slinguano beati sull’ennesima truffa.
Problemi del premier: se la lezione delle Regionali non gli è bastata, la prossima sprangata elettorale farà ancora più male al Pd.
D’altronde vale un vecchio detto: “dai a un cretino una divisa e si sentirà un padreterno”, in grado di impartire ordini a capocchia.
Quello che ci preme sottolineare in queste note non è tanto la vocazione tafazziana della sinistra italiana, quanto la subalternità culturale della pseudodestra nostrana che ha capacità reattiva in politica di un pungiball.
Il mondo evolve e certa destra resta legata a una valutazione ideologizzata di qualsiasi accadimento: è la destra dell’ordine e disciplina, dell’uomo solo al comando, della parola magica “meritocrazia”, incapace di comprendere che è proprio questa a essere negata in un sistema corrutivo come il nostro.
La patacca della scuola è il tipico esempio di una sinistra che fa una pseudo-riforma di destra e di una destra che è la macchietta di se stessa: come se il tempo si fosse fermato al maestro di Vigevano.
Mettiamo alcuni paletti, così qualcuno magari capisce qualcosa.
1) Renzi non ha assunto nessuno di sua iniziativa: una sentenza della corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia ad assumere perchè da anni sfruttava gli insegnanti precari senza immetterli in ruolo e privandoli degli stipendi di luglio e agosto.
O l’Italia si adeguava o avrebbe dovuto pagare stipendi e danni.
La patacca nasce da qua: l’obbligo di assumere.
E Renzi ha barato pure qua: gli assunti veri non sono 150.000, neanche 100.000, solo 38.000, gli altri 50.000 negli anni a venire.
2) A sentire il tintinnare di autoritarismo del preside-manager molti pseudo-destri hanno raggiunto l’orgasmo.
Finalmente qualcuno che fa lavorare gli “insegnanti fannulloni”: ma se i presidi provengono dalle stesse file, nessuno si è posto il problema che anche loro potrebbero essere degli incapaci?
E perchè mai se nel mondo pubblico civile esistono delle graduatorie, in Italia un preside può scegliersi l’amante, l’amica o la figlia del collega per chiamata diretta?
Perchè se una ha più titoli dovrebbe essere scavalcata dall’ultima scelta per nepotismo?
3) La concezione della scuola azienda è frutto di allucinogeni: se uno vuole dirigere un’azienda si rivolga al settore privato, l’istruzione non è una merce in vendita sul libero mercato.
Lo Stato deve finanziare solo la scuola pubblica: chi vuole iscriversi a una privata lo faccia e paghi di sua tasca. Lo dice la Costituzione.
Gli sponsor li cerchino le squadre di calcio, la scuola pubblica deve essere finanziata solo dallo Stato, senza ricatti e interessi sottobanco.
4) L’unica riforma della scuola necessaria è quella di adeguare gli stipendi alla media del livello europeo: gli insegnanti italiani lavorano più della media europea e guadagnano il 20% in meno.
Questi sono i fatti.
Nessuna azienda privata si sognerebbe di malpagare un proprio dirigente perchè se ne andrebbe, questo è l’unico esempio consono da suggerire ai nostalgici dell’ordine e disciplina fine a se stesso.
Ultimo suggerimento politico: si allarga il fronte dei delusi e degli astensionisti, cadono molti steccati.
Quanti anni ci vorranno ancora perchè questa destra demenziale capisca che deve cambiare registro se un domani vorrà governare l’Italia?
O pensa di farlo con il voto di quattro cazzari che passano la giornata ai Parioli giudicando gli altri tutti fannulloni?
Si comincino a studiare carte e problemi, si interpretino sentimenti e passioni. con i paraocchi ideologici ci si schianta solo alla prima curva.
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