LA FIGURACCIA DI DI MAIO A LE IENE SUL CONDONO PER GLI ABUSIVI DI ISCHIA
L’HONESTA’ SECONDO DI MAIO: SE UNO HA COSTRUITO UNA CASA ABUSIVA AD ISCHIA ED E’ CROLLATA CAUSA TERREMOTO, IL PROPRIETARIO DEVE ESSERE RIMBORSATO DALLO STATO DEL VALORE DELLA CASA ANCHE SE SI TRATTA DI UN BENE ILLECITO
D’accordo, non c’è una proposta di legge su un condono a Ischia a prima firma di Luigi Di Maio. C’è invece un decreto legge, attualmente al vaglio del Parlamento, approvato dal Consiglio dei Ministri che porta anche la firma del Capo Politico del MoVimento 5 Stelle.
In quel decreto — il decreto emergenze o decreto Genova — c’è proprio un articolo che riguarda la ricostruzione post terremoto ad Ischia.
E si tratta di un vero e proprio condono edilizio perchè l’articolo 25 del decreto legge numero 109 del 28 settembre 2018 consente di accedere ai fondi per la ricostruzione anche a quei proprietari di case abusive che hanno subito danni durante il terremoto del 2017 ad Ischia.
Il MoVimento 5 Stelle sostiene che quel condono però non ci sia. Però di condono edilizio non hanno parlato solo le opposizioni e Legambiente. Nei giorni scorsi anche la senatrice pentastellata Elena Fattori ha parlato di condono edilizio e tempo fa il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva definito quella per Ischia una sanatoria annunciando di aver dato mandato ai suoi «di opporsi a quella roba lì». In Parlamento però la Lega non si è opposta alla sanatoria.
Questo non significa che non ci sia, perchè il comma 1 dell’articolo 25 non è stato abrogato. Ed è proprio quel comma che reca il riferimento al condono voluto nel 1985 dal governo Craxi e che consentirebbe agli abusivi di poter condonare le proprie abitazioni, anche se costruite in zone a rischio sismico o idrogeologico e poterle ricostruire e riparare grazie ai fondi pubblici.
Questo non significa che tutte le case crollate o danneggiate sono abusive ma semplicemente che quelle oggetto di abusi edilizi, quindi realizzate illegalmente, potranno essere condonate e ricostruite coi soldi dello Stato.
Filippo Roma delle Iene ieri ha cercato di “aiutare” Luigi Di Maio a mantenere una promessa fatta appena due giorni dopo il terremoto del maggio 2017: quella di iscriversi al Partito Democratico.
Ovviamente Di Maio non ha alcuna intenzione di farlo, ma non è tanto la consegna della tessera del PD a fare notizia quanto le risposte date dal vicepremier pentastellato. Risposte e giustificazioni che dimostrano che il Capo Politico del M5S non ha ben chiaro quanto scritto nel decreto.
Certo, non è l’unico, anche la ministra per il Sud Barbara Lezzi quando è stato il momento di rispondere nel merito del condono su Ischia ha preferito dire di non aver letto il decreto Genova.
Di Maio però il testo l’ha letto, solo che preferisce raccontare agli italiani una storia diversa. Ad esempio quando Roma gli chiede se ha firmato il decreto che regolamenta il condono edilizio sull’isola il ministro dello Sviluppo Economico risponde «Ma non lo regolamenta! Noi stiamo parlando di persone terremotate che devono ricostruire la propria casa e basta!».
Oppure «non stai parlando delle case in piedi, stai parlando delle case dei terremotati!»; una frase che lascia intendere che per il ministro le case abusive in piedi, per le quali lo Stato non deve spendere un euro, siano peggio delle case abusive crollate, che invece lo Stato è pronto a condonare e pagare.
Insomma per Di Maio si stanno solo aiutando le persone che hanno perso la propria casa: i terremotati. Poco importa che all’interno di questa categoria ci siano anche furbetti ed abusivi. Secondo il Capo Politico del MoVimento degli onesti invece nel Decreto «stiamo parlando di case di terremotati crollate».
Ma non è vero, perchè l’articolo 25 definisce le procedure di condono quindi non parla di tutti i terremotati ma solo di quei terremotati disonesti che hanno una casa abusiva.
Ma Di Maio insiste e di fatto ammette di aver firmato un decreto di condono che però — spiega — potrà ancora essere modificato dal Parlamento.
Peccato che al momento gli emendamenti approvati in Parlamento non abbiano cambiato la sostanza del condono per Ischia.
E rimane il fatto che Di Maio ha firmato un decreto che — salvo modificazioni sostanziali in Aula — costituisce un condono per le case abusive danneggiate dal terremoto di Ischia.
Sono terremotati quegli abusivi? Certo. Hanno diritto ai soldi per la ricostruzione? Secondo Di Maio sì, in quanto vittime del terremoto. Ma se quelle case abusive non fossero state costruite probabilmente non ci sarebbero quei terremotati.
(da “nextQuotidiano”)
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