LA MORTE ATROCE DI LUANA IN FABBRICA: “NON SI PUO’ MORIRE COME 50 ANNI FA”
LA PROTESTA A PRATO COPO L’INCIDENTE MORTALE DELL’OPERAIA TESSILE DI 22 ANNI…. E’ IL SECONDO CASO IN TRE MESI, VITTIME GIOVANISSIME
Il giorno dopo la morte di Luana D’Orazio, l’operaia 22enne risucchiata da un macchinario dell’azienda tessile Orditura Luana in provincia di Prato, sono la rabbia e la voglia di verità a prendere il sopravvento.
I sindacati – Cgil, Cisl e Uil – denunciano in una nota come esistano ancora luoghi di lavoro lontani dagli standard di sicurezza previsti.
“La tragedia è il secondo incidente mortale sul lavoro nella nostra zona dall’inizio dell’anno. Il secondo che ha come vittime lavoratori giovanissimi”, scrivono i sindacati che stanno organizzando “una forte azione di mobilitazione” per venerdì, probabilmente davanti alla prefettura di Prato.
Il riferimento è alla sorte di Sabri Jaballah, il pratese di origini tunisine che tre mesi fa, il 2 febbraio scorso, è morto in un’azienda tessile di Montale, schiacciato da una pressa. Anche lui aveva 22 anni.
“Ancor oggi — è l’amara considerazione dei sindacalisti pratesi — si muore per le stesse ragioni e allo stesso modo di cinquant’anni fa: per lo schiacciamento in un macchinario, per la caduta da un tetto. Non sembra cambiato niente, nonostante lo sviluppo tecnologico dei macchinari e dei sistemi di sicurezza”.
Ieri, sul luogo della tragedia, ispettori del lavoro della Asl hanno effettuato i controlli per ricostruire le dinamiche esatte dell’incidente. Il macchinario e l’area circostante sono stati posti sotto sequestro per la verifica dei dispositivi di sicurezza. La salma della giovane invece è stata trasferita all’obitorio di Pistoia per l’autopsia disposta dal sostituto procuratore di Prato Carolina Dini.
Un ennesimo e atroce incidente sul lavoro ha spezzato una giovane vita, “un dramma che sconvolge e lascia sgomenti.
(da agenzie)
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