LA RABBIA DELLA FEDELISSIMA BOSSIANA PAOLA GOISIS: “SONO DEI TRADITORI”
INTERVISTA ALL’EX PARLAMENTARE ESPULSA DALLA LEGA: “MALEDETTI, CI PROVINO A ESPELLERE ANCHE BOSSI, LI ANDREMMO A PRENDERE A CASA: HANNO DISTRUTTO UN PARTITO”
«Maledetti, ci provino. Voglio vedere se hanno veramente il coraggio di cacciare Bossi».
Paola Goisis, ex parlamentare padovana della Lega e bossiana di ferro, espulsa dopo le sue critiche a Pontida, rilancia: «Sono loro che hanno portato il partito alla dissoluzione. Quando c’era Bossi, la Lega era al 40 per cento».
A chi si riferisce? Non c’è solo Maroni ormai a chiedere la testa di Bossi.
«Le cose che sono state dette ieri a Milano sono indecorose. Come le voci sugli scandali che sono state fatte uscire intenzionalmente per danneggiare l’immagine di Bossi. La maggior parte delle quali si sono poi rivelate delle bufale. Come la vicenda dei diamanti in Tanzania di cui, nonostante le promesse di Maroni, nelle sezioni non è ancora arrivato un euro».
Gli scandali, però, ci sono stati.
«E chi è oggi che chiede la testa di Bossi? Il segretario emiliano Fabio Rainieri? Uno che è entrano nel partito solo per coprirsi le spalle sulla vicenda delle quote latte».
Dice ora queste cose perchè l’hanno espulsa?
«Le ho sempre dette anche quando ero parlamentare. Sapevo che quando ho detto che Maroni era un traditore mi avrebbero cacciata. Ma dato che io credo in valori come la riconoscenza, non ho potuto stare zitta. Mentre provo vergogna per tutte le persone che hanno voltato le spalle a Bossi dalla sera alla mattina senza nemmeno porsi il beneficio del dubbio. Molti di loro, nel frattempo, hanno pure fatto carriera».
Ha fatto bene Bossi ieri a non presentarsi all’assemblea degli eletti?
«Doveva andare da gente che non ha un minimo di decenza e che lo ha pugnalato alle spalle? Si sono comportati come nello stalinismo più rosso».
A questo punto crede che Bossi fonderà un altro partito?
«Vedremo. Avremmo dovuto fare un gruppo autonomo già in passato e non lasciare la Lega in mano a questi quattro poveracci, che non meritano nemmeno di essere guardati. Sono stati diabolici e scientifici. Hanno cambiato lo statuto, si sono presi il simbolo, una cassa di quaranta milioni e tutta la struttura. Ma ci provino: voglio vedere chi di loro ha il coraggio di cacciare Bossi. Scoppierebbe la rivoluzione. Li andremmo a prendere noi a casa. Ma non con le scope, con qualcosa di più pesante».
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