LA TAVERNA SI SFOGA: “NON HO PASSATO GLI SMS ALLA STAMPA: CHI LO DICE SARA’ QUERELATO”
SI TEME SIA INIZIATA NEL M5S LA CORSA A PUBBLICARE MAIL, SMS E NOTIZIE PRIVATE
“Allora ho già provveduto a far smentita pubblica a chi si è permesso di dire che sono stata io a passare mail ed sms alla stampa e sono pronta a querelare chiunque lo affermi nuovamente! Chiaro?”.
Arriva in tarda serata lo sfogo di Paola Taverna su Facebook.
La senatrice, membro del mini direttorio romano in supporto del sindaco Virginia Raggi, parla degli sms tra lei e il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio con i quali il secondo veniva informato dell’indagine a carico dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro.
“Il Movimento 5 stelle è la mia vita e per quello che è in mio potere lotterò fino alla fine per veder realizzato quel sogno – continua Taverna – Non riuscirete a metterci gli uni contro gli altri e chi oggi sta facendo certe insinuazioni definendosi uno del 5 stelle può trovare altra collocazione”.
“Chiedo scusa, non ho capito che era indagata”, si è difeso Di Maio giustificando la mancata comprensione dei messaggi che gli erano stati recapitati.
Ma ora non è affatto detto che la guerra sotto traccia si plachi: più di un parlamentare grillino, infatti, paventa il rischio che si inauguri la corsa a pubblicare notizie private, comunicazioni che girano nelle chat via Telegram, il servizio ‘criptato’ di messaggistica, e soprattutto le email interne.
Il rischio è che si aprano i cassetti, che vengano date in pasto alla stampa altri ‘dossier’.
“Questa delle email – si lamenta uno dei deputati pentastellati – è una faida assurda, è il frutto di troppi veleni. Così viene a mancare il valore più importante di un Movimento: la fiducia reciproca”.
Ora c’è chi minaccia di continuare, di rendere note altre informazioni riservate.
Per questo motivo è dovuto intervenire Beppe Grillo. Per richiamare tutti all’unità , per evitare altri incidenti autolesionistici.
Sullo sfondo c’è lo scontro tra le correnti, tra chi nel Movimento si professa ortodosso e l’ala più filogovernativa.
In Transatlantico non si parla d’altro, persino delle possibili conseguenze che la battaglia interna a M5s potrebbe portare sul referendum, con un eventuale (temuto da parte dei partiti dell’opposizione) incremento dell’astensionismo.
Ma i politici si interrogano soprattutto sulle modalità in cui è in corso il braccio di ferro all’interno del movimento grillino.
Si cita il vecchio proverbio “verba volant, scripta manent”, c’è chi ricorda come nel Pci l’obbligo era di non lasciare mai traccia.
“D’Alema – sorride D’Attorre, ora in Sinistra italiana – ricorda sempre un episodio: stava partecipando ad una delle sue prime direzioni e prendeva appunti… Si avvicinò un vecchio dirigente che gli disse: ‘solo le spie prendono appunti’ e gli strappò le pagine…”.
Al tempo delle email hackerate ora il ‘mantra’ dei politici è quello di stare attenti e non più solo alle conversazioni telefoniche che possono essere intercettate.
(da “Huffingtonpost”)
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