LA VITTORIA DI IGOR IL RUSSO: A DUE MESI DALL’INIZIO DELLE RICERCHE NESSUNA TRACCIA DEL KILLER DI BUDRIO
UNA INDAGINE PARTITA MALE E FINITA PEGGIO… ORA MENO POSTI DI BLOCCO E SI RITORNA AI PATTUGLIAMENTI A TAPPETO
Che fine ha fatto Igor Vaclavic detto “il Russo” alias Norbert Feher?
Dell’uomo ricercato per l’omicidio di Davide Fabbri e della guardia ambientale volontaria Valerio Verri si è persa ogni traccia. A cinquanta giorni dall’inizio delle ricerche le televisioni hanno perso interesse ma la caccia al killer di Budrio continua.
Che fine ha fatto Igor Vaclavic?
Per il momento Igor sembra essere diventato invisibile e non fa più notizia.
Nel ferrarese però le forze dell’ordine continuano a perlustrare il territorio della cosiddetta “zona calda” a Consandolo. Ad essere cambiata è la strategia.
Il Resto del Carlino riferisce che i carabinieri hanno deciso di smobilitare i posti di blocco fissi come quello in piazza a Molinella o agli incroci. Secondo gli inquirenti Igor si nasconde nelle campagne tra argini e zone boschive ed è lì che si devono concentrare gli sforzi. Per questo motivo si è scelto di utilizzare pattuglie mobili sulle strade e di battere palmo a palmo il territorio.
A pochi giorni dall’inizio della caccia all’uomo, che ha visto impegnato un migliaio di militari, si diceva che nessuno sarebbe riuscito a sopravvivere per più di un mese nell’area tra Campotto e Marmorta.
Ma Igor/Norbert/Ezechiele non era uno qualsiasi. Per molti è una specie di rambo addestratissimo che fa migliaia di flessioni al giorno (su una mano sola!).
Altri invece guardando il filmato della rapina di Budrio al bar di Davide Fabbri dicono che forse Igor non è la macchina per uccidere che tutti pensano che sia.
Per stanare Igor, che per le forze dell’ordine si nasconde nella zona, è necessario un cambio di passo. Nel “piano B” i carabinieri continueranno a pattugliare strade e centri abitati per evitare che Igor possa trovarci rifugio. Al centro dell’attenzione però rimangono secondo il Carlino il ponte del Morgone, tutta l’area del Reno all’altezza di Traghetto nel Ferrarese, la campagna dietro via Fiume Vecchio in direzione di Sant’Antonio di Medicina, il ponte della Bastia nel Ravennate. Luoghi sui quali potrebbe transitare il ricercato serbo.
Il fuggitivo si nasconderebbe on un’area di circa 40 km tra le province di Bologna e Ferrara ed è braccato da circa 1000 uomini tra carabinieri dei cacciatori di Calabria, esercito e polizia. Ma la nuova strategia prevede anche maggiore attenzione e sollecitudine nel prendere in esame le numerose segnalazioni sulla presenza di Igor/Norbert.
Fino ad ora la maggior parte delle segnalazioni da parte della popolazione si è rivelata essere una falsa pista ma alcune (come ad esempio il furto di un furgone Fiorino) sono giunte con qualche giorno di ritardo.
I carabinieri sono in attesa di un’eventuale errore da parte di Igor che potrebbe portarlo a scoprirsi. Difficile visto che in due mesi non è accaduto. Gli inquirenti sospettano anche che ci sia qualcuno che sta fornendo aiuto a Norberd Feher. Per questo motivo le conoscenze dell’uomo sono tenute sotto controllo. E la caccia continua.
E se Igor fosse da tempo lontano da quella zona? E in un’area di 40 km è cos’ difficile individuare eventuali amici di Igor laddove esistessero, che potrebbero avergli dato ospitalità ? Non sarebbe stato meglio basarsi sulle conoscenze del ricercato, invece che setacciare senza costrutto li stesso territorio da 50 giorni? Come è stato possibile farselo scappare dopo la segnalazione che aveva abbandonato l’auto, perdendo tempo prezioso?
Tutti interrogativi a cui il ministro Minniti dovrebbe rispondere di fronte a questo fallimento.
(da NextQuotidiano”)
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