LE SPARATE DI DE ANGELIS ERANO DIVENTATE UN PROBLEMA PER SORA GIORGIA (E PER IL GOVERNATORE ROCCA)
DOPO LO SCIVOLONE SUGLI EBREI C’È CHI ALL’INTERNO DI FDI HA PRESO POSIZIONE, SPINGENDO PER LE DIMISSIONI DEL PORTAVOCE DI ROCCA. TRA QUESTI IL QUESTORE DELLA CAMERA PAOLO TRANCASSINI – PER IL CENTRODESTRA ERA TROPPO ALTO IL RISCHIO DI ROMPERE CON LA COMUNITÀ EBRAICA
Chiederà un incontro alla premier Giorgia Meloni per scusarsi dei danni che le polemiche sulle esternazioni antisemite hanno provocato anche a lei e al governo.
Marcello De Angelis ora vuole voltare pagina, tornare in Croce Rossa e lasciarsi alle spalle un periodo che, ha confessato alle persone a lui più vicine, lo ha devastato. Ma ha devastato anche il partito che ha scelto e benedetto la candidatura di Francesco Rocca. Per questo, forse nel tentativo di tastare il terreno, intanto avrebbe chiamato la sorella della premier Arianna Meloni. Una telefonata confidenziale, si dice, per avvisare la nuova responsabile della segreteria politica del partito e ricevere un feedback sulla sua posizione e sull’idea che in FdI hanno di lui dopo le dimissioni.
Nonostante il silenzio stampa dei giorni scorsi, c’è chi ha preso posizione all’interno di FdI schierandosi per la necessità di arrivare alle dimissioni. In particolare a schierarsi su questa linea è stato il questore della Camera dei deputati Paolo Trancassini che è anche coordinatore del partito nel Lazio, preoccupato per i riflessi che le continue notizie su De Angelis avevano sulla Regione e di riflesso sul governo.
Anche perché nel frattempo la situazione di De Angelis si è drasticamente compromessa dopo l’uscita dei testi antisemiti e dopo la denuncia dell’ex dem, di religione ebraica, Lele Fiano.
Il punto per i più critici in FdI è proprio questo: la credibilità ormai a zero di De Angelis. Lo stesso, continua il ragionamento interno a FdI, vale per la Comunità ebraica di Roma visto che dopo quel post col candelabro e nonostante le lettere di rassicurazioni, proprio su Repubblica il presidente Victor Fadlun ha rincarato la dose, chiedendo a Rocca di prendere una posizione «chiara e definitiva».
Il rischio di rompere con la Comunità, per il centrodestra era troppo alto e la fronda di chi non era più disposto a salvare De Angelis intanto aumentava. La linea da tenere ufficialmente, di cui si è fatto carico il presidente Rocca, però è un’altra: puntare il dito contro chi ha denunciato e scavato nel passato (e nel presente) di De Angelis. Limitare il più possibile la questione a una vicenda locale per non dare la soddisfazione alle opposizioni, anche in parlamento, di averla avuta vinta.
In realtà, non è mai stato così neanche per Fratelli d’Italia, né per la maggioranza in parlamento. Nonostante il silenzio da soldati. A dimostrarlo è il fatto che De Angelis punta a incontrare Meloni e nel frattempo ha sentito la sorella Arianna. Se lo farà, andrà all’incontro da dipendente della Cri. Fino al 31 agosto aveva la possibilità di tornare indietro dall’aspettativa.
(da La Repubblica)
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