LIBIA, CRESCE SENTIMENTO ANTI-ITALIANO: COMPLIMENTI A MINITTI PER LA SUA BRILLANTE OPERAZIONE MEDIATICA
“CI STATE OCCUPANDO COME NEL 1911″…EVACUATI I FUNZIONARI ITALIANI CHE COLLABORANO CON IL GOVERNO… ALTRO CHE “INTESA SUL CONTROLLO DEI BARCONI”, L’ESIBIZIONE MUSCOLARE DEL MINISTRO SERVE SOLO A ILLUDERE I PIRLA INTERNI CHE I PROBLEMI SI RISOLVANO A CHIACCHIERE
Nubi nere si addensano sul governo di Fayez Sarraj.
Durante la notte l’ex premier Khalifa Ghwell, legato al fronte dei movimenti islamici, ha confermato in una conferenza stampa di avere il pieno controllo di almeno cinque ministeri, compreso quello della Difesa.
Ieri sera lo stesso direttore dell’intelligence italiana che si occupa di Esteri (Aise) Alberto Manenti assieme a Paolo Serra, il generale italiano che lavora per la missione Onu in assistenza a Sarraj, hanno dovuto essere evacuati dal Ministero in fretta e furia a causa dell’arrivo in forze dei miliziani di Ghwell.
La notizia è riportata anche dal sito libico Al Marsad, segnalata da Il Foglio e confermata al Corriere da giornalisti tripolini.
«Gli italiani interferiscono»
In Libia le forze contrarie a Sarraj, dalla Cirenaica alla Tripolitania, accusano gli italiani di «interferire pesantemente» nei loro affari interni.
Le milizie legate al Mufti di Tripoli, Sadiq al Ghariani (la massima autorità religiosa e schierata con i Fratelli Musulmani), minacciano di attaccare le truppe speciali italiane, che ora agiscono come guardia del corpo personale di Sarraj e sono tra l’altro asserragliate nella base navale di Abu Sitta, diventata quartier generale del premier.
La gravità di queste notizie era stata ieri largamente annacquata dal nuovo ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Perrone, che ha descritto una situazione di normalità e negato vi fosse stato alcun golpe. Ma fonti locali libiche, pur confermando che in città nelle ultime ore non sono registrate violenze particolari (anche per il fatto che le deboli milizie al servizio di Serraj non reagiscono), continuano a confermare i movimenti di uomini armati agli ordini di Ghwell.
Il ruolo della Russia
Un ruolo crescente nel Paese lo sta avendo tra l’altro la Russia, che continua a sostenere il generale Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica che non nasconde la sua aspirazione a controllare anche Tripoli.
Questi in un’intervista al Corriere pochi giorni fa aveva ripetuto che a suo parere l’Italia «dovrebbe evitare di interferire negli affari interni della Libia».
Alla stesso tempo ancora Haftar si è augurato una maggior collaborazione con Roma e ha espresso il desiderio di poter incontrare i «massimi dirigenti dell’Eni».
I maggiori media a Bengasi accusano ora i soldati italiani di avere «invaso» la Tripolitania «come nel 1911». E le milizie di Zintan (alleate di Haftar) dalle alture a sud della capitale ribadiscono la minaccia di attaccare le strutture Eni che fanno capo al terminale di Mellitah non lontano dal confine con la Tunisia.
Tutto ciò non può che favorire l’intervento russo nella regione. Negli ultimi giorni Haftar ha incontrato numerosi militari russi. E adesso Mosca vorrebbe organizzare un incontro tra lui e Sarraj al Cairo. Non a caso Sarraj si trova proprio in questo momento nella capitale egiziana.
(da “il Corriere della Sera”)
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