IL PRESIDENTE DI CRT, FABRIZIO PALENZONA: “SEMBRA CHE IL GOVERNO ABBIA PROVATO A DARE UN COLPO AL CERCHIO E UNO ALLA BOTTE”
“HA RIVISTO IL REDDITO DI CITTADINANZA SUSCITANDO MOLTE CRITICHE. E COSÌ HAN PENSATO DI DARE UN COLPO AGLI ISTITUTI DEL CREDITO, CHE VA SEMPRE BENE SE A GUIDARE È LA DEMAGOGIA”
Fabrizio Palenzona lo aveva predetto che una tassa sugli extraprofitti avrebbe generato malumori. «Che stessero pensando a un’iniziativa di questo tipo era nell’aria da tempo», spiega il presidente di Crt. Ma così «sembra che abbiano provato a dare un colpo al cerchio e uno alla botte»
In che senso?
«Il governo ha rivisto il reddito di cittadinanza suscitando molte critiche. E così han pensato di dare un colpo agli istituti del credito, che va sempre bene se a guidare è la demagogia. Un errore, perché di demagogia alla lunga si muore».
C’è chi dice che in questo modo si possono aiutare famiglie in difficoltà.
«Se fossimo seri o coerenti dovremmo ricordarci che le banche hanno passato periodi di grande sofferenza. Io non posso dimenticare gli anni che hanno comportato aumenti di capitale per i quali le fondazioni si sono dovute svenare. Non mi ricordo che allora lo Stato sia venuto in soccorso degli istituti di credito. Quando i tassi erano sotto lo zero e gli istituti hanno dovuto provvedere a rafforzamenti patrimoniali per ovvi motivi, nessuno si è nemmeno posto il problema. Le fondazioni bancarie per scelta dedicano circa l’85% delle loro risorse a iniziative sociali. Questa tassa sugli extraprofitti, avrà certamente un impatto negativo sui conti delle fondazioni. Se l’obiettivo della misura è sostenere le famiglie in difficoltà il governo dovrebbe aiutare le fondazioni con uno sgravio fiscale».
Si tratta di una proposta ufficiale?
«Crt proporrà all’amico Francesco Profumo di avanzare questa proposta come Acri: l’introduzione di un credito d’imposta per tutte le fondazioni. Siamo convinti che i nostri colleghi saranno d’accordo».
C’è chi dice che le più colpite saranno le piccole banche.
«Certo vivono più di depositi e prestiti e meno di prodotti».
Qualcuno al governo sostiene che le banche abbiano ignorato i segnali delle authority.
«Mi creda, la moral suasion di Bankitalia o della Bce è molto efficace quando lo vuole essere. E se non l’ha fatto c’è un motivo , si poteva ragionare per individuare strade che in passato sono state trovate senza creare crisi di credibilità».
Arrivati a questo punto come si procede?
«È abbastanza evidente che questo decreto retroattivo che mette nel mirino solo le banche e non gli altri interlocutori finanziari presta il fianco all’accusa di illegittimità».
(da La Stampa)
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