M5S, I RIBELLI SUL PIEDE DI GUERRA, RIVOLTA NEI TERRITORI
LEZZI: “NUOVO VOTO SU ROUSSEAU, IL SUPERMINISTERO ALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA NON C’E’. O VOTEREMO NO A DRAGHI”
Non si placano le polemiche nel M5S per la nascita del governo Draghi, anzi. La squadra del nuovo premier e la mancata unione tra il Mise e l’Ambiente per il nuovo ministero per la Transizione ecologica voluto da Beppe Grillo hanno alimentato la rabbia.
Ma Beppe Grillo invita a guardare al futuro, a non rimanere ancorati a visioni superate e a scegliere: o di qua o di là : “13 febbraio 2021. Vi ricorderete questa data. Perchè da oggi si deve scegliere. O di qua, o di là – scrive il fondatore sul suo blog – Scegliere le idee del secolo che è finito nel 1999 oppure quelle del secolo che finirà nel 2099. Se il 2099 è un’astrazione, allora prova così. Metti lo smartphone in modalità aereo e vola con la fantasia. Chiudi gli occhi. Visualizza il tuo nipotino. Visualizzalo nonno. Coi capelli bianchi, la prostata così così. Commuoviti. Se hai capito questo, è perchè hai sentito. Perchè per capire col cervello bisogna prima sentire col cuore. E’ di una transizione cerebrale di cui abbiamo bisogno”, aggiunge.
Dopo l’addio di Alessandro Di Battista, che stamattina è tornato a criticare la presenza dei ministri di Forza Italia, i dissidenti del M5S sferrano un nuovo attacco ai vertici del Movimento e reclamano un nuovo voto su Rousseau. Altrimenti voteranno no al governo Draghi.
Lo scrive oggi la senatrice Barbara Lezzi su Fb “Questa mattina ho inviato, insieme ad alcuni colleghi, una mail al Capo Politico, al Comitato di garanzia e al Garante per segnalare che la previsione del quesito posta nella consultazione dell’11/02/21 non ha trovato riscontro nella formazione del nuovo Governo. Non c’è il super-ministero che avrebbe dovuto prevedere la fusione tra il Mise e il ministero dell’Ambiente oggetto del quesito. Chiediamo che venga immediatamente indetta nuova consultazione. E’ evidente che, in assenza di riscontro, al fine di rispettare la maggioranza degli iscritti, il voto alla fiducia deve essere No”.
“Io trovo immorale che politici che hanno speso tempo (e dunque denaro pubblico) non per occuparsi del Paese ma per risolvere le grane giudiziarie del loro leader, possano avere ancora ruoli così apicali, scrive su Fb Alessandro Di Battista riferendosi a Brunetta, Carfagna e Gelmini rispettivamente ministri della Pa, del Sud e delle Autonomie.
Il senatore Emanuele Dessì annuncia da subito il suo voto contrario: “Stamattina invece è tutto molto chiaro e mi permette di poter affermare con sicurezza che voterò NO al governo Draghi. Ci sarà modo, fin dalle prossime ore, per discutere insieme sui motivi di questa scelta”.
Sulla piattaforma ‘Charge.org’ è spuntata intanto una petizione per ripetere il voto su Rousseau di giovedì scorso, sondaggio che in poche ore ha raggiunto oltre 600 adesioni.
“Gentilissimo Garante del MoVimento 5 Stelle, Giuseppe Piero Grillo – si legge – alla luce della compagine di Governo indicata dal Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, che si è espresso pubblicamente ieri per la prima volta dopo le consultazioni, siamo a chiedere di mettere ai voti su Rousseau la scelta di dare la fiducia a questo Governo, affinchè vi sia il pieno consenso o meno da parte degli iscritti. Reputiamo infatti che solo ora, messi a conoscenza di tali informazioni, sia possibile esprimere un voto pienamente consapevole”.
Ma non è l’unica grana. Ad agitarsi sono anche i territori. Il Movimento 5 Stelle in Sicilia lamenta che la Regione “è stata totalmente dimenticata” nella composizione della squadra. Quindi chiede ai parlamentari siciliani di astenersi dal votare la fiducia a Draghi. “Nel Governo Draghi Zero Sicilia”, si legge nel profilo fb del M5S locale.
(da “La Repubblica”)
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