M5S, L’OMBRA DEL NON VOTO SUL NON STATUTO: STASERA SCADE IL TERMINE E SI TEME IL FLOP
POI QUALCUNO UN GIORNO CI DIRA’ CHE ATTENDIBILITA’ POSSONO AVERE QUESTE VOTAZIONI SENZA CONTROLLO DI TERZI
Un appello, l’ennesimo in questi giorni. Un richiamo agli iscritti del Movimento 5 Stelle che risuona come un campanello d’allarme: “Vota sul Non Statuto per l’eternità del Movimento”, scrive Beppe Grillo sul suo blog quando mancano ormai poche ore allo scadere del tempo, fissato per le 21 di stasera, e quando la paura di non raggiungere il quorum del 75% aumenta di ora in ora.
All’indomani della mezza delusione per una manifestazione poco partecipata in piazza Montecitorio contro quei parlamentari – Pd in primis – che non si sono voluti dimezzare lo stipendio, rinviando in Commissione la proposta di legge M5S sui costi della politica, il leader 5 Stelle ricompare con una preghiera accorata: “Vi prego di andare e di votare. Anche se perdete dieci minuti, sono dieci minuti del vostro passo per un grande passo per l’umanità . L’aveva detto qualcun altro ‘piccolo passo, grande passo’. È un piccolo momento per dare l’eternità al Movimento 5 Stelle”.
Al di là della citazione spaziale, nell’ultima settimana c’è stata una carrellata di appelli al voto per chiedere agli iscritti al blog di esprimere la loro preferenza su come modificare le regole del Movimento.
Si sono esposti praticamente tutti: da Alessandro Di Battista a Roberto Fico, passando per Danilo Toninelli.
Lo spettro del flop è talmente forte che, al termine della seduta della Camera sulla proposta del taglio degli stipendi dei parlamentari, anche Davide Casaleggio si è esposto personalmente sul blog rivolgendosi direttamente agli iscritti: “Se non la hai ancora fatto, vota subito. Con questo voto si decide che direzione potrà prendere il Movimento dal punto di vista organizzativo e come potrà difendersi dagli attacchi che si stanno intensificando e si intensificheranno sempre più mano mano che ci avvicineremo alle elezioni politiche e alla possibilità di governare questo Paese”.
Tra le righe del post del figlio del fondatore M5S si intravede un ‘piano B’ da mettere in atto se la votazione non raggiungerà il quorum fissato.
E infatti scrive riferendosi al numero dei votanti: “A seconda che siano sopra un terzo, sopra la metà , sopra i tre quarti o addirittura la totalità degli iscritti, maggiori saranno le nostre difese dagli attacchi giudiziari e politici. Hanno iniziato modificando le regole per la competizione elettorale e non possiamo sapere fino a che punto arriveranno pur di non far andare il Movimento 5 Stelle al governo”.
In sostanza, il voto sarà comunque valido, ma il non raggiungimento del 75% dei votanti rischia di aprire una nuova crepa in un Movimento che è già una polveriera.
(da “Hufffingtonpost”)
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