MARINE A BOCCA ASCIUTTA: IL DOPPIO TURNO METTE KO I POPULISTI
PRESIDENZIALI 2017: HOLLANDE TORNA A SPERARE, MA LA SORPRESA POTREBBE ESSERE JUPPE’
Non soltanto oggi Marine Le Pen non potrebbe essere eletta presidente della Francia; non è stata eletta neppure presidente della Regione Nord-Pas de Calais-Picardie. Non ha vinto neanche sua nipote Marion in Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
La mobilitazione chiesta non solo dalla sinistra, ma anche dall’associazione degli imprenditori e da una parte del mondo cattolico, c’è stata.
Sono andati a votare quasi quattro milioni di francesi che domenica scorsa erano rimasti a casa.
L’affluenza oltre il 58% annacqua le militanze e le radicalità . Il meccanismo del ballottaggio, in cui spesso si vota «contro» piuttosto che «per» qualcuno, penalizza le estreme.
Il presidente Hollande è rimasto in silenzio per tutta la settimana. Ha tentato di rappresentare l’uomo di Stato al di sopra delle parti.
Al posto suo ha parlato — fin troppo – il primo ministro Valls, che è giunto a prevedere il rischio di una guerra civile.
I socialisti governavano tutte le regioni; il passo indietro è netto. Valls esce ridimensionato. Il candidato alle presidenziali del maggio 2017 sarà quasi certamente Hollande.
Il problema per lui sarà arrivare al ballottaggio. Potrebbe non farcela, a meno che non sia il candidato unico della sinistra: una chance possibile solo in un clima di drammatizzazione.
I risultati dimostrano che al secondo turno Hollande potrebbe battere Marine Le Pen.
Se invece il ballottaggio fosse tra Marine e un candidato della destra repubblicana, la sconfitta del Front National sarebbe certa.
Ma chi sarà il prescelto? L’uomo che avrebbe maggiori possibilità è l’ex primo ministro di Chirac, Alain Juppè.
Sarkozy ha ancora una certa presa sul partito. Stanotte ha colto un’apparente vittoria. Ma Sarkozy ha troppi guai giudiziari. E troppi nemici.
Persino l’ex portavoce della sua campagna nel 2012, Nathalie Kosciusko-Morizet, lo sta abbandonando.
I Repubblicani conquistano sei Regioni, ma a Lilla e a Marsiglia vincono grazie ai voti socialisti. Il programma con cui Sarkozy è rientrato in politica, tutto incentrato a destra, in una concorrenza difficilissima con il clan Le Pen, è messo in discussione. Le primarie dell’anno prossimo saranno una battaglia durissima.
Il voto francese cambia anche l’Europa. I populisti non sono ancora in grado di vincere un’elezione a doppio turno.
I partiti socialisti sono ovunque in grave crisi: domenica prossima si vota in Spagna, e i popolari di Rajoy sono favoriti; ma non avranno la maggioranza assoluta.
Il centrodestra tradizionale non ha i voti per governare da solo: quel che è successo ieri in Francia — socialisti che sostengono la destra repubblicana — nella Germania della Grande Coalizione avviene da due anni.
Marine Le Pen non ha vinto; ma continuerà a condizionare la Francia e l’Europa.
Aldo Cazzullo
(da “il Corriere della Sera“)
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