MARONI CONDANNATO A UN ANNO PER L’INCARICO ALLA COLLABORATRICE
TRANQUILLI LEGHISTI, PRIMA O POI TOCCA A TUTTI
L’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, è stato condannato a un anno nell’ambito del processo in cui era accusato di pressioni illecite per far ottenere vantaggi a due sue collaboratrici, tra cui un viaggio in Giappone spesato da Expo.
Il pm chiedeva una pena di due anni e mezzo.
I giudici della quarta sezione penale di Milano hanno riconosciuto Maroni – che oggi non era presente in aula per la lettura della sentenza – colpevole solo di uno dei due reati che gli venivano contestati, la turbata libertà del contraente per l’affidamento di un incarico in con Eupolis, ente di ricerca della Regione, alla ex collaboratrice Mara Carluccio.
Assolto “perchè il fatto non sussiste”, invece, dal reato di induzione indebita per avere esercitato pressioni illecite finalizzate a far partecipare a una missione a Tokyo un’altra sua ex collaboratrice, Mariagrazia Paturzo, a cui, secondo l’accusa, Maroni sarebbe stata legato da una “relazione affettiva”.
Condanna a un anno anche per Giacomo Ciriello, ex capo della segreteria politica di Maroni (2 anni e 2 mesi la richiesta); dieci mesi per l’ex segretario generale del Pirellone, Andrea Gibelli (un anno chiedeva il pm) e sei mesi per la Carluccio (10 mesi la richiesta), a cui sono state concesse le attenuanti generiche.
Il collegio ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena per Maroni, Ciriello e Gibelli.
La non menzione della condanna nel casellario giudiziario, invece, è stata disposta per tutti tranne che per l’ex governatore.
Il collegio ha anche disposto, come chiesto dal pm, la trasmissione degli atti per falsa testimonianza per Paturzo, Isabella Votino portavoce dell’ex governatore, per l’avvocato Cristina Rossello, amica di Paturzo e parlamentare di Forza Italia e per l’allora direttore generale di Eupolis Alberto Brugnoli.
(da agenzie)
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