MELONI DIFENDE GLI EVASORI E DEFINISCE LE TASSE “PIZZO DI STATO”, COME SE LO STATO FOSSE LA MAFIA
E QUESTA SAREBBE LA DESTRA DELLA LEGALITA’?
Da Giorgia Meloni l’ennesimo messaggio al popolo degli evasori, soprattutto a quelli che appartengono alle corporazioni di riferimento dei sovranisti oggi al governo. E per farlo arriva a equiparare lo Stato alla mafia.
«Sulla riforma fiscale la sinistra dice che gettiamo la spugna sulla lotta all’evasione. Questo non avverrà mai, ma l’evasione va combattuta dove sta, non sul piccolo commerciante a cui chiedi il pizzo di Stato solo perché devi fare la caccia al reddito più che all’evasione fiscale».
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo a Catania all’evento di chiusura della campagna elettorale a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Enrico Trantino.
Il Partito democratico parte all’attacco contro Giorgia Meloni, che a Catania ha definito le tasse ai piccoli commercianti come “pizzo di Stato”. Inaccettabile, dice il Pd, che la presidente del Consiglio paragoni le istituzioni alla mafia.
Per Giorgia Meloni far pagare le tasse ai piccoli commercianti è “pizzo di Stato”. Un’espressione che, pronunciata dal palco di Catania per la chiusura della campagna elettorale, ha subito scatenato le polemiche.
Il fatto che la presidente del Consiglio paragoni le tasse a un’estorsione criminale mafiosa, è quantomeno discutibile. In un Paese che ha un enorme problema con l’evasione, il messaggio che dovrebbe arrivare dalle istituzioni è un altro. “L’espressione ‘pizzo di Stato’ è squallida”, ha subito detto la vicepresidente della Camera, la dem Anna Ascani.
“Normalizza l’idea del pizzo, criminalizza la lotta all’evasione. Ridicolizza chi paga le tasse, finanziando i servizi. Credo che Giorgia Meloni debba scusarsi. Le parole sono importanti sempre, se sei presidente del Consiglio di più”, ha aggiunto.
Sempre dal Partito democratico, anche Chiara Gribaudo ha attaccato le parole della leader di Fratelli d’Italia: “Meloni definisce le tasse ‘pizzo di Stato’. Lo fa da un palco a Catania, associando lo Stato alla mafia proprio nella Sicilia strozzata dal gioco della criminalità organizzata. Una retorica ripugnante, pericolosa. Inaccettabile che la presidente del Consiglio si esprima così”.
Anche Maria Cecilia Guerra, ex viceministra e sottosegretaria, esponente di Articolo 1, ha criticato la presidente del Consiglio. “Definire le tasse ‘pizzo di Stato’, come ha fatto la Meloni a Catania, è un’affermazione grave che legittima l’evasione, e ancor più grave perché associa l’attività dello Stato a quella mafiosa. Parole inaccettabili”, ha scritto su Twitter.
La strategia del centrodestra al governo contro l’evasione fiscale è stata duramente criticata dalle opposizioni.
Dai condoni alla lotta a favore del contante in legge di Bilancio, Pd e M5s hanno accusato la maggioranza di voler fare favori agli evasori e strizzare l’occhio a chi non paga le tasse. Da parte sua Meloni, parlando specialmente delle imprese, ha detto che lo Stato non deve intralciare e “disturbare chi vuole fare”
(da Fanpage)
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