MELONI HA GETTATO LA MASCHERA, IL NO AL MES COMPROMETTE L’IMMAGINE DI LEADER PRAGMATICA MA DISPONIBILE AL COMPROMESSO CON I PARTNER EUROPEI
LA DUCETTA È STATA MESSA SPALLE AL MURO DA SALVINI E HA AVUTO PAURA DEGLI EFFETTI SULLA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE EUROPEE
Dopo la sorpresa del Patto di Stabilità, non poteva essercene un’altra sul Mes, il meccanismo salva banche che l’Italia era rimasta la sola in Europa a non aver ratificato. Così ieri mattina alla Camera, prima in commissione, poi in aula, il Mes è stato affossato, com’era nell’aria da tempo, per la gioia di Salvini, che non vedeva l’ora di dimostrare che lui e la Lega non si piegano ai diktat dell’Unione, per la conseguente sottomissione di Meloni, che ha cercato fino all’ultimo la strada di un compromesso senza trovarla, e per la prima seria spaccatura della maggioranza di destra centro, dato che Forza Italia, insieme a Noi moderati, s’è astenuta.
In un certo senso Meloni s’è trovata con le spalle al muro: se avesse approvato la ratifica, in forza del suo ruolo da premier e delle sue frequentazioni con i vertici europei, […] si sarebbe trovata lo stesso con la maggioranza spaccata e in più a votare con il Pd. Inaccettabile per Fratelli d’Italia. E poi sarebbe stato un regalo a Salvini che con la campagna elettorale già cominciata per le europee di giugno non si poteva permettere.
Su Meloni ha pesato soprattutto l’incubo di Salvini. Questa del rapporto con il Capitano leghista, per metà suo alleato, per metà suo avversario, resta la questione aperta sul cammino della premier.
Nel senso che se per andargli dietro finisse per rimangiarsi tutti gli sforzi che ha fatto per costruirsi una credibilità in Europa, alla fine della campagna, e anche in presenza di un buon risultato elettorale che tanto per lei è scontato, il bilancio per Meloni sarebbe negativo.
Solo qualche settimana fa, al Capitano leghista che si presentava a braccetto con Marine Le Pen, la premier, grazie all’amicizia sviluppata in questi mesi, poteva opporre Ursula Von der Leyen, che aveva accettato di fare insieme a lei una visita-lampo a Lampedusa. Oggi forse la presidente della Commissione non sarebbe così convinta di accettare lo stesso invito. Infine, resta da vedere, oggi, quali saranno le reazioni sugli spread dei mercati internazionali: su quelle non si scherza.
(da La Stampa)
Leave a Reply