“MIA MAMMA, INFERMIERA DA 42 ANNI, NON VEDE SUA MADRE DA MARZO PER 1.500 EURO AL MESE”
UN RAGAZZO RACCONTA I SACRIFICI DI SUA MADRE, IMPEGNATA IN PRIMA LINEA CONTRO IL COVID
“Mia madre guadagna poco più di 1500 euro al mese, lavora da 42 anni e non vede sua madre, che è mia nonna, 95 anni, dallo scorso marzo”.
Recita così un post condiviso su Facebook da Luis, figlio di un’infermiera calabrese impegnata nella lotta al Covid-19.
Il giovane ha postato una foto della donna, di cui non si scorge neanche il volto per via dell’abbigliamento e dei dispositivi di protezione indossati nello svolgimento del suo lavoro.
Il ragazzo parla di una telefonata avuta con la madre. “Cosa fai?”, chiede Luis. La risposta della madre: “Sono in ambulanza. Abbiamo portato tre casi Covid da malattie infettive a casa, da un ospedale a un altro e da una rianimazione all’altra. Poi sanifichiamo e andiamo a prendere il quarto”.
Il giovane racconta che la medicina è una vocazione per la sua famiglia. “Mia mamma è sorella, figlia, zia, cugina, nipote di medici e vedova di un anestesista”, si legge.
E prosegue con parole di affetto e stima: “Credo che mia madre sia una delle infermiere migliori che il sistema sanitario nazionale possa vantare. Nel suo ambiente è famosa per essere in grado di prendere vene in condizioni assurde e per aver fatto partorire delle donne a bordo strada in piena montagna, lontano dall’ospedale, perchè gli ospedali fuori dalle città si è deciso che non servono più”.
Passione, impegno e dedizione ma anche tante difficoltà . “Mia mamma non vede sua madre, che è mia nonna, 95 anni, dallo scorso marzo”, scrive il giovane presentando un esempio di lontananza forzata dagli affetti che gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid sono costretti a sostenere.
(da “Huffingtonpost”)
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