MILANO CIVILE APRE LA PORTA AI PROFUGHI: FONDI STATALI PER COPRIRE I 300 EURO DESTINATI A CHI ACCOGLIE UN RIFUGIATO A CASA SUA
A DIFFERENZA DI SALVINI CHE NON OSPITA ALCUN SENZATETTO ITALIANO A CASA SUA MA SISTEMA A SPESE PUBBLICHE LE EX MOGLI, IL COMUNE DI MILANO ACCOGLIE CHI FUGGE DAI MASSACRI
Il Comune di Milano offre 300 euro al mese alle famiglie che ospiteranno i titolari di protezione internazionale.
Il bando è stato pubblicato sul sito di Palazzo Marino lo scorso 30 dicembre. Si tratta di una iniziativa nell’ambito dello Sprar, il sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati in collaborazione con il ministero dell’Interno, che ha messo a disposizione fondi statali.
L’obiettivo è quello di selezionare famiglie residenti a Milano disponibili a ospitare profughi nelle loro abitazioni per sei mesi eventualmente prorogabili.
Le famiglie selezionate dovranno partecipare a un piano di formazione di due giornate.
In cambio, il Comune riconoscerà loro un contributo economico di 300 euro mensili pro capite per il vitto e l’alloggio di ogni ospite, che in ogni caso non potrà superare i 400 euro per ogni famiglia.
Il cuore grande di Milano si era peraltro già manifestato nella adesione all’appello attraverso il quale sono stati raccolti in poche ore 30mila capi di abbigliamento destinati ai rifugiati.
Gli alloggi dovranno essere all’interno del territorio comunale e dovranno risultare idonei per l’utilizzo ad uso abitativo/residenza.
Le domande di adesione dovranno essere inviate entro il 15 gennaio.
Sul sito di Palazzo Marino si spiega che “l’accoglienza in famiglia” di titolari di protezione internazionale “rappresenta un modello di accompagnamento innovativo, che può potenzialmente attivare un più diretto e fattivo coinvolgimento della comunità locale ed un accompagnamento maggiormente personalizzato e attento”.
Le famiglie interessate possono presentare domanda scaricando il modulo dal sito del Comune e consegnarla in busta chiusa al protocollo della Direzione politiche sociali e cultura della salute in largo Treves.
Dalle 9 alle 12 e dalle 13.45 alle 15.15 dal lunedì al venerdì o spedire una raccomandata con ricevuta di ritorno.
I profughi da ospitare saranno individuati dal Consorzio e dalla cooperativa Farsi prossimo, che sono enti convenzionati con il comune e la Prefettura per la gestione del progetto Sprar, tra i titolari di protezione internazionale.
Ovviamente si è messa in moto la consueta speculazione leghista basata sul falso come prassi politica: “Questi soldi dovrebbero andare agli anziani in difficoltà con pensioni minime, ai disoccupati o ai genitori separati che finiscono a dormire in macchina e sono costretti a rivolgersi alla Caritas o alle mense, non ai clandestini”.
Dimenticando:
1) Che i fondi sono europei e gestiti dal Ministero degli Interni e quindi il Comune di Milano non c’entra una mazza.
2) La cifra corrisponde in difetto a quanto costerebbe un profugo assistito da altre strutture pubbliche.
3) Non si tratta di clandestini ma di rifugiati, protetti da Convenzioni internazionali sottoscritte da tutte le nazioni civili.
4) I fondi per gli anziani in difficoltà , i disoccupati, le case, ecc sono competenza dello Stato: quello che i leghisti hanno amministrato per dieci anni senza fare un cazzo per risolvere i problemi di queste categorie.
5) Siamo favorevoli in ogni caso a una legge che obblighi ogni parlamentare leghista a ospitare a casa propria un senza tetto italiano, fornendo gratuitamente vitto e alloggio, a cominciare dal suo segretario, esperto finora solo nel sistemare le ex mogli senza concorso e a chiamata diretta a spese del Comune e della Regione, ovvero dei contribuenti italiani.
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