MILLEPROROGHE, BERLUSCONI LO USA PER I REGALI DI NATALE: DALLO STELVIO A RENZI PER RIPAGARE GLI AMICI
SOSPESE LE TASSE AL VENETO MA NON ALL’AQUILA, 170.000 EURO A GEMONIO, PAESE DI BOSSI… I 400 MILIONI DEL 5 PER MILLE DIVENTANO 300: DECIDE IL GOVERNO ANCHE CHI FINANZIARE… AIUTI A POMPEI STRALCIATI, NO AGLI AIUTI AI DISTRIBUTORI DI BENZINA, POSTICIPATI I TERMINI PER L’AUTODENUNCIA DELLE CASE FANTASMA
Il decreto Milleproroghe approvato ieri dal Consiglio dei ministri ha sancito le ultime volontà 2010 del governo Berlusconi.
Premiata innanzitutto la fedeltà dei due deputati del Sà¼dtiroler Volkspartei che s’erano astenuti sulla sfiducia alla Camera: contro tutti i pareri delle associazioni ambientaliste, è stata accolta la richiesta di smembrare la gestione unitaria del Parco dello Stelvio per attribuirla alle singole amministrazioni locali, assai interessate a seguire in proprio il business (specie quella di Bolzano).
“Non ci hanno detto se votate la fiducia vi daremo questo o quell’altro, ma è vero che su due o tre cose ci sono state trattative con Tremonti e Calderoli” aveva ammesso la settimana scorsa il leader della Svp, Luis Durnwalder. Detto, firmato.
Secondo punto d’onore, il reintegro del 5 per mille. Da settimane il ministro Tremonti giurava che avrebbe fatto miracoli pur di riportare a quota 400 milioni la cifra 2011, ma il prodigio gli è riuscito solo in parte visto che i 300 milioni, necessari a integrare i 100 già stanziati tramite legge di stabilità , saranno in realtà 200.
Altri 100 verranno destinati alla ricerca e alla cura della Sla, malattia gravemente invalidante per cui le associazioni di malati avevano chiesto attenzione e finanziamenti protestando a lungo davanti Montecitorio.
Ed ecco qua la soluzione: il 5 per mille avrà alla fine 300 milioni in tutto (anzichè i 400 previsti, come negli ultimi anni, cifra che corrisponde alle reali donazioni degli italiani), mentre per la Sla ce ne saranno 100 nuovi di zecca.
Magia di Natale…?
Nella Commissione Affari sociali qualcuno protesta: “Il gioco delle tre carte stavolta non riuscirà a Tremonti. Il governo non può decidere in nessun modo l’uso che le associazioni di volontariato faranno delle risorse che i cittadini vogliono dare al non profit”.
In effetti la questione è tecnicamente controversa: come dirottare le cifre assegnate tramite dichiarazione dei redditi seguendo i desiderata ministeriali…? Se volessi finanziare Emergency, perchè magari sono un pacifista e non gradisco che il Milleproroghe abbia tra l’altro deciso di riconfermare i 750 milioni di euro destinati alle nostre ‘missioni di pace’, perchè i miei soldi dovrebbero invece andare alla, pur nobilissima, causa Sla…?
Mentre monta la polemica, e la sensazione che la questione 5 per mille sia diventata uno spot, a farne di certo le spese stati i fondi per l’editoria (50 milioni, con severe proteste Fieg) e quelli per le emittenti locali (45 milioni, lamenta Fnsi).
Soldi e agevolazioni superfast invece erano previste per Pompei: 50mila euro per il 2010 e di 900mila annui dal 2011 per procedure straordinarie di reclutamento, dinamiche semplificate per l’affidamento dei lavori, classificazione speciale per gli immobili fuori dall’area archeologica da costruire in deroga agli strumenti urbanistici nonchè potenti semplificazioni per gli obblighi di imparzialità e trasparenza su eventuali sponsor.
Roba manifestamente pericolosa, e quindi stralciata.
Ma il ministro Bondi ieri ha avuto un altro spauracchio. 170 mila euro arrivano anche al comune di Gemonio, la città di Umberto Bossi.
Nella bozza iniziale era previsto il contributo di un euro da caricare su ogni biglietto del cinema, un obolo per finanziare gli incentivi fiscali delle imprese cinematografiche (confermati fino a giugno).
Reazioni subito violente del settore, poi la smentita ufficiale ha rasserenato gli animi, tranne quella degli artisti: il ventilato reintegro del Fus, fondo unico per lo spettacolo, è saltato.
Altro duro match quello ingaggiato dal titolare dell’economia con Stefania Prestigiacomo, decisissima a far rispettare lo stop all’utilizzo delle borse di plastica dal 1 gennaio 2011.
La discussione serrata ha guastato la mattinata, culminata nell’annuncio di voler lasciare il Pdl.
Contenta invece Giorgia Meloni per la decisione presa dal collega Maroni di consentire il wi-fi nei luoghi pubblici, ma sempre col vincolo di rilascio di licenza per il gestore.
Tutti d’accordo nel sospendere le tasse agli alluvionati del Veneto fino al 30 giugno 2011 e niente agevolazioni per gli aquilani, che dal prossimo mese dovranno ricominciare a pagare.
Posticipati anche i termini per l’autodenuncia delle case fantasma (a fine febbraio), l’attività entra moenia per i medici e gli ecobonus per i trasportatori mentre resta il no agli aiuti per i distributori di benzina con relativo annuncio sciopero.
Rimandati ancora gli studi di settore e il sistema delle riscossioni dirette degli enti locali mentre Roma Capitale dovrà stringere la cinghia: lo stipendio del commissario straordinario per il rientro del deficit arriverà dal risparmio sui compensi dei dipendenti.
Escluso ma non deluso il sindaco di Firenze Matteo Renzi, che ha avuto ampie rassicurazioni sulla legge speciale da lui proposta, una tassa da far pagare ai turisti: “Dopo l’incontro ad Arcore, Tremonti mi ha spiegato che con il Milleproroghe è difficile, non importa, basta che arrivi presto questa norma” ha detto Renzi.
Il mille e una proroga è già realtà per chi ha fede…
Chiara Paolin
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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