NAPOLI, INDAGATI E CONDANNATI NELLE LISTE
GRAN BAZAR COMUNALI: DIETRO I NOMI SOSPETTI SPUNTANO I RAS DEL VOTO
Indagati, condannati. Ma sopratutto quanti “fantasmi” dietro le liste che si presenteranno il 3 e 4 settembre.
Sono i nomi che non sono in lizza ma che hanno il potere di suggerire candidati: dirigenti di partito impelagati in vicende giudiziarie, vecchi notabili della Dc usciti dalla tempesta di Tangentopoli. Gran bazar Comunali: oltre 1300 candidati solo al consiglio comunale divisi tra le 33-34 liste totalizzate dai quattro schieramenti in campo. Nomi ancora coperti, anche per non finire sotto la tagliola giustizialista: ma già ci sono i primi grattacapi.
Non ha ancora sciolto la riserva ma potrebbe finire nella lista di “Napoli libera” di De Luca, Raffaele Del Giudice, l’ex assessore di de Magistris coinvolto insieme ad altri 25 in una indagine sul ciclo dei rifiuti con accuse di omissione di atti d’ufficio.
Da valutare tra le fila del Pd le condanne di due consiglieri uscenti Aniello Esposito e Salvatore Madonna per violazione della legge elettorale, per i falsi candidati nel 2016 nelle liste di Valeria Valente.
Nel centrodestra Fratelli D’Italia pesa la posizione di due possibili candidati che hanno risolto entrambi i problemi con la giustizia: Pietro Diodato uscito indenne dalla vicenda dei rimborsi quando era consigliere regionale e Gennaro Castiello, ex consigliere comunale, accusato per le elezioni Politiche del 2013 di voto scambio e prosciolto a dicembre con “il reato estinto per intervenuta prescrizione”.
“Sono stato giudicato innocente nel merito”, puntualizza Castiello. Che si ritrova ora in coalizione il suo accusatore: Armando Coppola, ex presidente della Quarta Municipalità, in lista con Maresca.
Con Antonio Bassolino è candidato Salvatore Guerriero, ex consigliere comunale, condannato in primo grado per truffa: da vigile urbano doveva piantonare la casa del boss Di Lauro ma risultava assente. In attesa dell’Appello, è pronto a impugnare l’eventuale prescrizione.
Ma è il dietro le quinte ad agitare la campagna elettorale.
A partire dalla lista “Azzurri per Napoli”, i transfughi di Forza Italia passati con Manfredi: il coordinatore è Stanislao Lanzotti, consigliere comunale indagato per voto di scambio. Con lui Antonio Milo, l’ex senatore coinvolto nella stessa indagine.
A “consigliare” Azzurri, come dichiarato da Lanzotti, l’ex ministro Dc Paolo Cirino Pomicino: non fosse altro perché in lista ci sarà Massimo Pepe, figlio di Roberto, ex ras della Dc accusato e poi assolto per lo scandalo delle funi d’oro al San Carlo.
Un altro pezzo da Novanta della Dc Alfredo Vito, mister “centomila preferenze”, lavora per “Essere Napoli”, lista civica di Maresca.
In Fratelli d’Italia danno il loro supporto, con candidati al Comune e alle Municopalità, i consiglieri regionali Michele Schiano di Visconti sotto accusa per voto di scambio e Marco Nonno, condannato in primo grado per i disordini di Pianura del 2008.
Vice coordinatore d Forza Italia in città è Franco Silvestro, già candidato alle scorse Regionali e inserito dalla commissione Antimafia tra gli impresentabili per un processo per concussione, reato che si sarebbe però prescritto a luglio.
Ma in casa Berlusconi il grande dilemma è Armando Cesaro, l’ex consigliere regionale figlio del senatore Luigi, quest’ultimo coinvolto in indagini per presunte collusioni coi clan: Armando giura fedeltà all’ex Cavaliere ma pare che sussurri anche lui agli “Azzurri”.
Intanto Bassolino recupera un po’ di voti nel centrosinistra con due operazioni annunciate ieri. Si schierano con l’ex sindaco del Rinascimento alcune componenti del circolo Pd di Fuorigrotta. In particolare: Giorgio De Francesco, ex presidente della Municipalità, che si candida al Comune, e Maurizio Chioccarelli che correrà per la presidenza della Decima Municipalità.
E con Bassolino si allea anche il gruppo Davvero, nato dalla scissione coi Verdi, composto dall’assessore Marco Gaudini tuttora in giunta con de Magistris, e dal consigliere comunale Stefano Buono.
(da La Repubblica)
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