“NON MI RICORDAVO DI AVER PRESO IL BONUS”: IL CONSIGLIERE REGIONALE LEGHISTA DELLA LOMBARDIA GALIZZI HA LA MEMORIA CORTA
SI DICE PER NULLA PENTITO: “IN FONDO E’ UNO SCONTO DI QUANTO VERSO ALL’INPS”… “SONOI VITTIMA DI UNA MENTALITA’ DISCRIMINATORIA”
Alex Galizzi, consigliere regionale della Lombardia della Lega ammette di aver ricevuto il bonus di 600 euro stanziato dal governo per aiutare le partite Iva cadute in difficoltà per il Covid-19.
“Il mio socio mi ha appena confermato che anche noi come società abbiamo ricevuto il bonus a cui io stesso avevo dato l’ok per richiederlo. Sinceramente era una cosa che avevo accantonato dalla mia mente, ma ripensando a vari momenti ho ricordato quale fosse il motivo per cui avevo dato il mio benestare e non mi sento in colpa di aver ricevuto uno sconto dall’Inps sui soldi che ogni anno verso. Credo che non ci si possa accorgere solo oggi che le cose in questo Paese non sono giuste; bastava mettere un limite sul reddito dell’anno precedente e problemi non ce ne sarebbero stati”.
Con la conferma dell’esponente leghista della Val Brembana, anche in Lombardia un consigliere regionale del partito di Matteo Salvini ammette di aver chiesto e ottenuto il bonus.
Ora si attendono le decisioni del partito.
Nella sua lunga arringa difensiva, Galizzi, che era stato eletto al Pirellone nel 2018 quando Attilio Fontana diventò governatore della Lombardia prova a giustificarsi così. “In prima battuta avevo detto di non procedere con la pratica e in un’altra occasione alla scadenza – ad ulteriore richiesta – avevo dato conferma per inoltrare l’istanza mentre salivo di corsa in auto”.
Poi aggiunge: “Da sempre tutti ci lamentiamo che nei palazzi non si producono norme adeguate e poi proprio chi le ha congeniate vuole rinnegare chi le utilizza… Assurdo”.
Per nulla pentito nè intimorito il consigliere e regionale lombardo della Lega – che in passato era già finito nel mirino di Matteo Salvini per una foto che era stata pubblicata su un profilo Facebook di un altro leghista, che ad alcuni aveva fatto sospettare un suo coinvolgimento nella prematura caduta del sindaco ad Almè — rincara la dose: “Questa mentalità accusatrice e discriminatoria anzichè costruttiva e lungimirante ci sta rovinando e se si continua così il pericolo è che chi lavora non meriterà più nulla, mentre chi dorme sotto una pianta verrà mantenuto da queste menti eccelse che probabilmente non hanno fatto in vita loro una singola giornata di lavoro” (che si riferisca a Salvini?)
“Indegno che un consigliere regionale abbia fatto richiesta del bonus Covid, e ancora più vergognoso usare la scusa del “non ricordavo”. Un vero affronto all’intelligenza delle persone”, commenta la segretaria del Pd Milano Metropolitana Silvia Roggiani. “Mi chiedo — aggiunge – dove sia l’etica di questi personaggi che, invece di chiedere scusa, fanno benaltrismo, pur ben sapendo che il non aver messo un tetto da parte del governo era nell’unico interesse di permettere a chi aveva estrema necessità di accedere ai soldi in tempi brevi. Il suo capo politico, Matteo Salvini, non ha niente da dire? Infine, voglio ribadire che noi crediamo sia profondamente sbagliato mettere sullo stesso piano eletti nelle assemblee legislative (Parlamento e Consigli regionali) con amministratori locali. Se nel primo caso è assolutamente inaccettabile e vergognosa la richiesta del bonus, non lo è per tanti consiglieri comunali o Sindaci di piccole realtà , una maggioranza silenziosa che opera con grandi responsabilità e spesso bassi compensi”.
Dura anche la presa di posizione del Movimento Cinque Stelle con il consigliere regionale Dario Violi: “La Lega aveva attaccato il bonus, ma poi visto quello che sta emergendo anche in Lombardia, i leghisto quando ci sono soldi da prendere li prendono.
(da agenzie)
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