ORA SULLA TAV IL GOVERNO DEI CONIGLI PRENDE TEMPO
DA NOVEMBRE LA PUBBLICAZIONE DEL REPORT COSTI-BENEFICI POTREBBE SLITTARE A FINE ANNO PER FAR DECANTARE LA PROTESTA
Si sente ancora il fumo delle bandiere del Movimento 5 Stelle bruciate in Puglia da ex attivisti, quando a Torino il volto storico del Movimento No Tav Alberto Perino, un tempo vicino al mondo pentastellato, sferra il colpo contro il partito di Luigi Di Maio: “Se il governo dice Sì al Tav continuiamo sulla nostra strada, sono 29 anni che ci battiamo”.
I grillini, da sempre contrari alle grandi opere, si sentono accerchiati. Da un lato c’è la Lega che vuole andare avanti con la realizzazione dell’Alta velocità Torino-Lione e dall’altro c’è la base pentastellata che non è disposta a perdonare.
Quindi, il sì al gasdotto Trans Adriatico e il sì all’alta velocità Torino-Lione “nel giro di poco tempo non li reggiamo”, è il ragionamento che circola nei piani alti del Movimento 5 Stelle.
Se invece dal ministero dei Trasporti dovesse venir fuori lo stop alla Tav si aprirebbe uno scontro durissimo con la Lega, già sul piede di guerra. Lo stato maggiore M5s è in un cul de sac.
Meglio dunque far trascorrere del tempo, far passare l’uragano no-Tap e parlare della Tav il meno possibile.
Luigi Di Maio per esempio non ha esultato per il via libera in consiglio comunale a Torino dell’ordine del giorno contro l’Alta velocità , si è limitato a dire che andrà a parlare con il sindaco per continuare lo studio in linea con il contratto di governo. Il rapporto con la Lega sta in piedi con grande difficoltà se si parla di grandi opere.
Quindi il resoconto dello studio sui costi e benefici, che dovrebbe essere pronto a novembre, potrebbe slittare a dicembre. Certamente — viene garantito – sarà reso noto entro la fine dell’anno.
Nel frattempo i nodi della manovra saranno sciolti e gli M5s avranno più tempo per studiare una buona strategia comunicativa se la costruzione della Tav avrà il via libera. O al contrario evitare la rottura con la Lega.
Matteo Salvini giorni fa aveva chiesto ai suoi di tenere bassi i toni sulla Tav per non mettere in ulteriore difficoltà l’alleato di governo Luigi Di Maio già alle prese con il problema del gasdotto.
Ma nel giorno in cui il consiglio comunale guidato da Chiara Appendino, secondo i più cattivi assente strategicamente e in missione a Dubai, deve votare un ordine del giorno contro l’Alta velocità , il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari su La Stampa, quotidiano con sede a Torino, dice che la Tav invece si farà .
Molti parlamentari M5s preferiscono non replicare apertamente. C’è chi, come il sottosegretario Davide Crippa, eletto in Piemonte, dice di non aver letto l’intervista e preferisce non commentare non essendo stato eletto nel collegio di Torino.
Questo è solo un assaggio dello scontro che potrebbe consumarsi tra M5s e Lega, come dimostra la scena andata in onda oggi in consiglio comunale, mentre fuori protestavano i No-Tap e Sì al Tap.
“La Lega è da sempre, e continua ad essere, a favore della Tav. L’ordine del giorno di oggi è una fuga in avanti del Movimento 5 Stelle che non ci saremmo aspettati”, dice il capogruppo Fabrizio Ricca che strizza l’occhio ai rappresentanti delle categorie produttive come Api, Ascom e Unione industriale che si son seduti nelle prime file per assistere alla riunione del consiglio comunale. In questa spaccatura, parla Luigi Di Maio per garantire che lo studio va avanti.
Studio che però ha già i suoi detrattori. Dalla Lega lamentano che la valutazione sia stata affidata a Marco Ponti, professore ordinario di Economia applicata, che più volte in passato si è espresso contro la realizzazione della grande opera.
Ciò significa che, una volta pubblicato il report costi-benefici, se al Carroccio dovesse non andare bene potrebbe essere tutto da rifare. I due mesi di tempo potrebbero diventare molti di più.
(da “Huffingtonpost”)
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