OSSERVATORE ROMANO: “QUANDO SI TRATTA DI POVERI NON ESISTE IL LIMITE DELLE ACQUE TERRITORIALI”
“ALTRO CHE AIUTARLI A CASA LORO, LA SOLIDARIETA’ A PAROLE DEI GOVERNI SI FERMA AI CONFINI DEI RISPETTIVI ELETTORATI”
Davanti “alla povertà e alla disuguaglianza” non esiste nessun “limite delle acque territoriali o della zona Sar di competenza”.
Presa di posizione dell’Osservatore Romano che in un editoriale sulla questione migranti, dal titolo: “Restano solo il cielo e i barconi”, evidenzia come il tema sia “diventato un problema prima di tutto per colpa dell’Unione europea, incapace di dimostrarsi all’altezza dei valori sui quali è stata fondata e di modificare norme che lasciano nelle mani di pochi il cerino di questa responsabilità . Lo spettacolo dei negoziati che si aprono per ‘ricollocare’ 30 o 40 migranti è umiliante”.
I migranti “non ce la fanno più ad aspettare di essere aiutati ‘a casa loro’ da governi la cui capacità di solidarietà , sempre grande negli annunci, sembra poi fermarsi ai confini dei rispettivi elettorati”.
Papa Francesco ha scritto che esiste “un’economia dell’esclusione e dell’iniquità che, letteralmente, uccide”.
Conclude il giornale: “Proiettare su scala globale l’affermazione che questa economia uccide significa, senza equivoci, affermare che quando si tratta della povertà e della disuguaglianza non vale il limite delle acque territoriali o della zona Sar di competenza. Anche su questo, d’altronde, non riusciamo a metterci d’accordo, con il risultato che entrano inevitabilmente in campo i giudici. Si aprono così nuove polemiche e i toni sempre più aspri amplificano l’evidenza di un fallimento che è davvero di tutti. C’è un’ingiustizia che grida verso il cielo, mentre per gli ultimi la speranza di una via d’uscita è un posto su un barcone”
(da agenzie)
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