PASSERA GIRA L’ITALIA DA UN ANNO E STUDIA DA LEADER DEL CENTRODESTRA FUTURO: WELFARE E MENO TASSE
A META GIUGNO LA PRESENTAZIONE DI “ITALIA UNITA” IN UN CIRCOLO ROMANO
Corrado Passera è un finto moderato. È moderato nei modi, questo sì, è moderato quando parla. Non è moderato nelle scelte.
Quando Mario Monti lanciò Scelta Civica, Passera decise di restarne fuori. Contrariamente a tutti coloro che gli erano attorno e che gli consigliavano di restare in partita, in un modo o nell’altro.
Invece, l’ex ministro si prese un anno sabatico.
Che ha fatto in questi mesi? Un tuffo nella realtà .
Lui, che ha sempre vissuto nell’iperuranio, a dividersi tra Villa d’Este e i saloni vellutati delle banche, assorbito dal fantastico mondo del “business a sei zeri altrimenti non è business”, ebbene proprio lui si è lanciato in un percorso solitario e silenzioso attraverso l’Italia.
Si dice a Roma “è sceso da cavallo”, un bagno di umiltà che non aveva mai sognato di fare. Indossando pantaloni e camicia, si è messo a fare il giro della penisola. Lontano dai riflettori, Passera si è lanciato in un bagno di gente. Gente normale. Gente comune.
Un anno passato ad ascoltare. A prestare attenzione ai problemi delle categorie. A raccogliere le sofferenze di un Paese in terribile crisi, a verificare da vicino la disgregazione sociale.
Di qui Passera ha cominciato a stendere il suo programma. A delineare il suo piano d’azione. Anzitutto, senza scadenze. Non ha fretta l’ex ministro.
Più prende tempo, più il centrodestra sarà in difficoltà , più chiederà a lui di prenderne il timone, più lo invocherà .
Per metà giugno, è in programma una convention del suo movimento, Italia Unita, negli studios romani di via Tiburtina e dimostrerà che in questi mesi ha costruito una rete locale che pesa.
E lo farà concedendo alcune anteprime in qualche circolo privato della capitale
Un “uomo del fare”: così proverà a presentarsi.
Ecco, questo è il suo punto debole. Chi lo ha ascoltato riferisce che è ancora piuttosto fragile nei comizi, non ha certamente la forza travolgente di Berlusconi e tanto meno di Renzi. Però sta studiando, si sta allenando. Ci prova.
E, rispetto all’attuale premier, ha una carta in più da giocare: la credibilità , almeno sul fronte economico.
Si presenterà al pubblico e dirà : questo è il mio programma, chi ci sta ci sta.
Non pensa a trattative con i partiti del centrodestra, tanto meno attende investiture. Sa che i vari partiti dell’area moderata si stanno consumando, logorando.
Vuole costruire qualcosa di nuovo sullo scenario politico che vada oltre l’attuale ex Pdl.
Un uomo del fare, dunque, che vuole rivolgersi a una larga fetta di elettorato che non trova una risposta. Largo spazio al welfare con aiuti alle famiglie sotto un certo reddito e con figli, un inizio di quoziente familiare.
Lotta all’evasione con la restituzione dell’Iva per chi paga con bancomat o carta di credito.
Passera medita poi di lanciare una flat tax massimo al 30% per le nuove imprese, una tassa unica più bassa rispetto alla media. Un esperimento del genere l’ha avviato la Carinzia, in maniera piuttosto aggressiva verso le imprese italiane.
Altro tema che Passera pensa di imporre è quello in generale della semplificazione fiscale con un profondo rinnovamento del sistema, ben più ampio di quello che Renzi si appresta a varare.
Poi c’è la questione degli investimenti esteri. Più volte l’ex ministro dello Sviluppo ha parlato di grandi gruppi internazionali, fornendo però numeri diversi.
È tuttavia innegabile che abbia a disposizione i contatti giusti per convincere imprese estere a puntare sull’Italia, in particolare sulle infrastrutture.
Guarda ai fondi per la coesione territoriale. Finora, in termini di prodotto interno lordo, il Sud è stato la palla al piede del Paese, mentre potrebbe recuperare terreno puntando sulle sue vocazioni: turismo, porti, Mediterraneo.
Sì, d’accordo, ma Berlusconi? È la domanda che si pongono in tanti. Già , Silvio che fa? Per ora osserva. Osserva cosa fa Passera.
Sa che ha grosse risorse economiche personali, e questo – è noto – è un elemento di grande importanza agli occhi del Cavaliere.
Sa che Passera può parlare al mondo della piccola e media impresa, all’imprenditore lombardo, a quello che ha la fabrichetta in Brianza e che, deluso, aspetta un uomo che possa rappresentarlo
Corrado, che era favorevole alla patrimoniale, da qualche tempo non ne parla più. Silvio apprezza.
Corrado viene sistematicamente assaltato da Carlo De Benedetti: esser insultato dall’Ingegnere è il miglior biglietto da visita per il Cavaliere.
È vero amore? Presto per dirlo, per ora si guardano e s’annusano.
Se son rose fioriranno.
Fabrizio dell’Orefice
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